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Corriere della Sera Rassegna Stampa
02.02.2023 Nuove bombe Usa all'Ucraina
Cronaca di Andrea Marinelli, Guido Olimpio

Testata: Corriere della Sera
Data: 02 febbraio 2023
Pagina: 11
Autore: Andrea Marinelli, Guido Olimpio
Titolo: «Le nuove bombe Usa a lungo raggio: un messaggio politico»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 02/02/2023, a pag. 11, l'articolo di Andrea Marinelli, Guido Olimpo dal titolo "Le nuove bombe Usa a lungo raggio: un messaggio politico".

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Gli Usa sono pronti a fornire all’Ucraina le Glsdb, bombe con un raggio di circa 150 chilometri. È un messaggio di sostegno al presidente Volodymyr Zelensky in vista di prove difficili al fronte, con la Russia che è pronta a nuove offensive e decisa a prendere Bakhmut. Nel nuovo pacchetto di aiuti da 2 miliardi di dollari dovrebbero essere inserite le «Ground-launched small diameter bomb», lanciabili come razzi dagli Himars e da sistemi simili. La notizia conferma quanto trapelato alcune settimane fa. «Non cambieranno gli eventi sul terreno», ha commentato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall’agenzia Ria Novosti, ma contribuiranno solo ad aggravare l’escalation. L’equipaggiamento, invece, può avere un grande impatto. Innanzitutto le Glsdb allungano il «braccio» della resistenza creando le condizioni per colpire basi, linee logistiche, concentramenti di truppe in profondità. Dopo lo schieramento degli Himars, che hanno una gittata di 80 chilometri, i generali di Mosca hanno arretrato le posizioni in modo che fossero meno esposte. Questi ordigni — del costo unitario di 40 mila dollari — sono inoltre molto precisi, sviluppati dalla Boeing e dalla svedese Saab con apparati di guida sofisticati: possono detonare al di sopra del bersaglio o nel terreno, e hanno dotazioni per superare le contromisure elettroniche. Essendo a bordo di veicoli si abbassa oltretutto il rischio del fuoco di risposta russo: gli artiglieri sparano e si allontanano rapidamente. Qualche interrogativo riguarda il tema ormai noto, quello delle scorte a disposizione rispetto all’alto consumo di «colpi». La scelta della Casa Bianca rappresenta in ogni caso una via di mezzo. Kiev voleva i razzi Atacms in grado di raggiungere un target a 300 chilometri, ma Washington ha da tempo posto il proprio veto, in quanto teme che possano essere usati contro il territorio della Russia. Ecco quindi una soluzione intermedia, che serve anche a bilanciare sul piano «politico» il rifiuto di consegnare i caccia F16. Anche su questo punto gli osservatori non escludono che la posizione possa cambiare in futuro. Forse molto dipenderà dallo sviluppo delle operazioni. L’altalena sugli aiuti solleva le recriminazioni di quanti invocano passi decisi, senza esitazioni e condizioni, per evitare disastri. La Nato fa tanto — è la sintesi di questo «partito» — ma potrebbe fare ancora di più.

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