Bibi, le sfide i domani e i nuovi scenari politici internazionali Commento di Angelo Pezzana
Testata: Bet Magazine Data: 06 gennaio 2023 Pagina: 11 Autore: Angelo Pezzana Titolo: «Bibi, le sfide i domani e i nuovi scenari politici internazionali»
Riprendiamo da BET Magazine-Mosaico di gennaio 2023, a pag. 11, il commento di Angelo Pezzana con il titolo "Bibi, le sfide i domani e i nuovi scenari politici internazionali".
Angelo Pezzana
L'arrivo in Israele di ebrei russi in fuga da Putin
Un quarto degli ebrei russi è fuggito dal paese governato da Putin, una notizia che ha trovato pochissimo ascolto sui media italiani, anche se confermata dall’ex rabbino di Mosca Pinchas Goldschmidt, fuggito anche lui con la famiglia in Israele. Meglio raccontare il successo elettorale di un partito religioso di estrema destra, che entrerà nel governo guidato da Bibi Netanyahu. Ecco un argomento che trova subito spazio, contribuirà ad allontanare la soluzione della questione palestinese attribuendone la responsabilità interamente a Israele. Uno Stato dove vige l’Apartheid, è questa la menzogna che si diffonde giorno dopo giorno, mai contraddetta mentre ci vorrebbe poco raccontare la realtà, in Israele vivono più di un milione di cittadini arabi israeliani con pieni diritti di cittadinanza. Netanyahu, nel 1987, quando era ambasciatore all’Onu, affermò “ abbiamo sbagliato non mettere questo problema in cima alla nostra politica estera, è stato un errore non rendere noto il miracolo del loro assorbimento nella nostra società “.
Bibi Netanyahu
Adesso sarà di nuovo lui a guidare il paese, gli è stata rinnovata la fiducia nelle elezioni il primo novembre scorso, dopo aver cercato di distruggerne l’immagine attraverso accuse rivelatesi inesistenti: “ chiunque tranne Bibi” era lo slogan più diffuso tra i suoi avversari. In questi ultimi mesi gli attentati dinamitardi palestinesi, gli attacchi alle fermate degli autobus contro gli ebrei con coltelli e armi, soprattutto in Giudea e Samaria, rivelano quanto il terrorismo più attivo sia quello finanziato dall’Iran, la Jihad islamica. Ma l’amministrazione Biden sembra ignorare nulla di quanto sta avvenendo, sostiene Caroline Glick, la giornalista americana/israeliana che non scrive mai West Bank ma Giudea e Samaria. In tutti questi attentati c’è la firma Teheran. Così la diplomazia americana continua a coprire le responsabilità palestinesi, sia sotto la guida di Abu Mazen e tutti gli altri gruppi terroristici che hanno base a Gaza, in comune è sempre l’uccisione di ebrei. E l’Europa democratica? Invece di riconoscere l’alleanza di fatto tra Iran e Russia, discute se giudicare Putin alla Corte penale internazionale dell’Aja, un processo che vorrebbe ricordare Norimberga, di fatto parole che rivelano l’incapacità di prendere decisioni politiche vere, le sole che sarebbero in grado di fermare la guerra russa contro l’Ucraina e l’espansione del terrorismo iraniano in Medio Oriente. E’ questo lo scenario che Netanyahu dovrà affrontare.
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