Addio a Hannah Goslar, l'amica di Anne Frank Commento di Antonio Carioti
Testata: Corriere della Sera Data: 30 ottobre 2022 Pagina: 29 Autore: Antonio Carioti Titolo: «Compagna di scuola e nel lager. Addio all’amica di Anne Frank»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 30/10/2022, a pag. 29, con il titolo "Compagna di scuola e nel lager. Addio all’amica di Anne Frank", l'articolo di Antonio Carioti.
Antonio Carioti
Hannah Goslar
Era stata una delle migliori amiche di Anne Frank. Avevano frequentato la stessa scuola ad Amsterdam, dove le loro famiglie si erano rifugiate dalla Germania per sfuggire alle persecuzioni antisemite. E poi si erano riviste brevemente nel lager nazista di Bergen-Belsen, dove Frank era morta di tifo nel 1945. Invece Hannah Goslar, scomparsa l’altro ieri a Gerusalemme all’età di 93 anni, era sopravvissuta al campo di concentramento. Nel suo famoso Diario, testimonianza toccante, Anne la chiamava Hanneli o più brevemente Lies. Hannah Goslar era nata a Berlino il 12 novembre 1928 da genitori ebrei tedeschi. Dopo l’ascesa al potere di Adolf Hitler nel 1933, la famiglia si era trasferita in Olanda. E qui, molto piccola, Hannah aveva visto per la prima volta Anne Frank in una drogheria, e poi l’aveva reincontrata all’asilo, dove erano divenute amiche. Il loro legame era proseguito per tutto il resto del percorso scolastico di entrambe, prima in un istituto Montessori e poi, dopo l’occupazione tedesca dell’Olanda nel 1940 e l’introduzione della legislazione razziale, in un liceo speciale per ragazze ebree. Il 12 giugno 1942 Anne aveva ricevuto in regalo per il suo tredicesimo compleanno il quaderno nel quale cominciò a tenere il Diario, poi pubblicato dopo la guerra dal padre Otto. Qui Hanneli è citata come la sua migliore amica insieme a Sanne Ledermann. Ma poco dopo, nel luglio 1942, le due ragazze si erano forzatamente separate, quando la famiglia Frank si era rifugiata in un nascondiglio nel retro dell’edificio che ospitava la ditta di cui Otto aveva ceduto la titolarità dopo l’invasione tedesca. La sorella maggiore di Anne, Margot, aveva ricevuto una convocazione per essere trasferita in un campo di lavoro e la clandestinità era diventata l’unico modo per sottrarsi alla caccia dei nazisti. Nel 1943 i Goslar erano stati deportati, prima nel campo di transito olandese di Westerbork e poi a Bergen-Belsen, nella regione tedesca della Bassa Sassonia. Di tutta la famiglia, solo Hannah e la sorella Gabi sarebbero sopravvissute. Il 4 agosto 1944 la Gestapo fece irruzione nel nascondiglio dove si trovavano Anne e i suoi cari. Furono deportati ad Auschwitz, dove la madre di Anne morì, poi le due sorelle furono trasferite a Bergen-Belsen, dove nel febbraio 1945 Anne incontrò di nuovo brevemente Hanneli. Si trovavano però in sezioni differenti, separate da una barriera di filo spinato. L’autrice del Diario morì poco tempo dopo, mentre l’altra ragazza fu liberata dagli Alleati. Dopo la guerra Hannah si era trasferita nel 1947 in Palestina e aveva partecipato alla nascita dello Stato d’Israele. Infermiera, aveva sposato il medico Walter Pick. Avevano avuto tre figli, undici nipoti e oltre trenta pronipoti. Hannah usava dire che questa prolificità era la sua risposta a Hitler, che avrebbe voluto cancellare gli ebrei. Goslar era comparsa in diversi documentari dedicati alla figura di Anne Frank e aveva anche pubblicato con la scrittrice Alison Leslie Gold un volume uscito nel 1999 e tradotto in Italia con il titolo Mi ricordo Anna Frank (Bompiani). Dal libro sono stati tratti due film: Mi ricordo Anna Frank di Alberto Negrin (2009) e Anne Frank. La mia migliore amica di Ben Sombogaart, disponibile su Netflix dallo scorso febbraio.
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