Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 16/10/2022, a pag.13, con il titolo "Il governatore di Zaporizhzhia: 'I missili cadono ogni giorno, impossibile la pace con Putin' " l'intervista di Lorenzo Cremonesi.
Lorenzo Cremonesi
Oleksandr Starukh
«I pacifisti europei sono come bambini piccoli che si coprono gli occhi nella speranza che il male sparisca. Invece io sono convinto che la minaccia russa miri al cuore dell’Europa: non se ne andrà, è qui per restare. Dobbiamo fronteggiarla assieme, sono fondamentali le vostre armi», sostiene il 49enne governatore della regione di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh. Ieri mattina, solo poche ore dopo l’ennesima salva di missili russi che aveva investito la città e le zone attorno, ci ha ricevuto nei locali dell’università locale. Governatore, la sua regione è stata parzialmente occupata dalle truppe russe sin dai primi di marzo e il 30 settembre Putin ha dichiarato che adesso è diventata parte della «madre Russia».
Come risponde e quali sono i danni subiti dall’inizio della guerra? «Nelle zone sotto nostro controllo valutiamo danni che superano i 6 miliardi di dollari, i morti sono centinaia, i feriti migliaia. E questi dati si riferiscono solo ai civili. Sappiamo che nelle zone occupate di Zaporizhzhia si denunciano oltre 600 desaparecidos. Nelle ultime ore i missili hanno centrato la rete elettrica, un battello sul Dnepr ed edifici pubblici. Nonostante tutto questo, Putin è tornato a ripetere che non mirano ai civili: l’ennesima menzogna che conferma la sua follia criminale».
Potrebbe usare l’atomica? «Probabilmente un’atomica tattica sì, noi siamo pronti, possiamo difenderci. Anche se il nostro problema maggiore resta la centrale nucleare qui, a una quarantina di chilometri da noi. Basti pensare che un’atomica tattica potrebbe contenere 8 chili di materiale radioattivo, ma la centrale ne ha 1.200 tonnellate. Inoltre, nella nostra regione abbiamo una diga alta quaranta metri sul Dnepr, se le bombe russe la centrassero sarebbe un disastro».
Perché Putin dovrebbe rendere inabitabili terre che considera russe? «Lo so, sembra senza logica. Ma tutta questa guerra è priva di logica. Hitler non era logico, Putin ha una mente malata».
L’esercito ucraino avanza nel Kherson e verso Zaporizhzhia. Teme che i russi prima di ritirarsi possano fare saltare la centrale? «Può essere, già da tempo non trascorre giorno che non creino problemi. In Europa vi siete illusi che spegnere i reattori sia sinonimo di sicurezza. Ma non è affatto così, i russi continuano a bombardare le linee elettriche che garantiscono il raffreddamento dei reattori, non ci si può fidare unicamente dei generatori d’emergenza».
Siete pronti a fare evacuare il milione di abitanti della regione? «Sì tutto è pronto, possiamo evacuare i 120.000 abitanti più a rischio, anche se speriamo non debba avvenire. In ogni caso, la nostra centrale è molto più sicura di quella di Chernobyl. In caso di incidente o esplosione di missile atomico, sarà però molto grave per gli abitanti nei territori occupati. I russi non sono pronti per aiutarli».
È soddisfatto della presenza dei commissari dell’Aiea? «Da cittadino le dico che non sono affatto contento. Devono agire e non parlare». Crede sia possibile un serio negoziato di pace con Putin? «No, Putin vuole annetterci con la forza. E non mantiene la parola data. Cerca un cessate il fuoco per tornare ad attaccare più tardi».
Lei sarebbe pronto a cedere la Crimea in cambio della pace? «Il tema non si pone, visto che Putin aggredisce e ruba le nostre terre. Ma se si ritirasse subito ai confini del 1991, per i quali la Crimea era ucraina, allora potremmo trattare».
Cosa dice agli europei preoccupati dalle bollette del gas e la crisi economica? «Dico che dal 24 febbraio il nostro mondo è totalmente cambiato. Putin ha violato e stravolto il vecchio ordine internazionale. Dobbiamo capirlo e trovare assieme fonti energetiche diverse».
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