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israele.net Rassegna Stampa
18.12.2021 Libertà di culto alla palestinese
Analisi di Nan Jacques Zilberdik

Testata: israele.net
Data: 18 dicembre 2021
Pagina: 1
Autore: Nan Jacques Zilberdik
Titolo: «Libertà di culto alla palestinese»
Libertà di culto alla palestinese
Analisi di Nan Jacques Zilberdik

(da Israele.net)

La martellante diffamazione che non conosce vergogna (ma genera odio e  violenza) - Israele.net - Israele.net
Nan Jacques Zilberdik

Tomba dei Patriarchi - Wikipedia
La Grotta dei Patriarchi a Hebron

La Grotta dei Patriarchi a Hebron, nota ai musulmani come “moschea Ibrahimi”, è venerata, in base alla Bibbia, come il luogo in cui sono sepolti i patriarchi ebrei e le matriarche (eccetto Rachele). La struttura che ospita la Grotta venne costruita da re Erode circa duemila anni fa durante il periodo del Secondo Tempio. Quando Hebron fu conquistata dal califfo musulmano Umar nel 637 e.v., il sito venne convertito in una moschea. L’islam ha fatto propria la tradizione ebraica secondo cui il sito è il luogo di sepoltura dei patriarchi e delle matriarche e lo ha chiamato “moschea Ibrahimi” (Abramo in arabo). Dopo la conquista di Hebron da parte dei mamelucchi, per 700 anni le autorità musulmane vietarono agli ebrei l’ingresso nel sito (considerato il secondo luogo più sacro dell’ebraismo dopo il Monte del Tempio nella Città Vecchia di Gerusalemme). Per tutto quel periodo agli ebrei era consentito salire a pregare soltanto fino al settimo gradino di una scalinata esterna, come si vede anche in alcune immagini dei primi del ‘900. Le cose cambiarono solo con l’avvento del Mandato Britannico, ma quando la Giordania occupò la Cisgiordania nel 1948 a nessun ebreo fu più permesso accedere a tutto il territorio, compresa Hebron e la Tomba dei Patriarchi. Il divieto decadde solo quando l’area passò sotto controllo israeliano con la guerra dei sei giorni del 1967.

Oggi l’Autorità Palestinese proclama che la Grotta è un luogo sacro solo per i musulmani e considera qualsiasi presenza ebraica una “profanazione”. Così, quando alla fine del mese scorso il presidente d’Israele Isaac Herzog ha visitato la Grotta e ha acceso la prima candela della festa di Hanukkà, l’Autorità Palestineseha affermato che il presidente israeliano aveva “fatto irruzione nella moschea Ibrahimi” e che l’aveva “profanata” con un atto equivalente a una “dichiarazione di guerra”. Non sorprende che la presunta “profanazione” della Grotta dei Patriarchi da parte di Herzog sia stata il tema di tutte le condanne della visita espresse da esponenti dell’Autorità Palestinese dal momento che per l’Autorità Palestinese qualunque presenza ebraica in luoghi considerati sacri sia dagli ebrei che dai musulmani viene condannata come una “profanazione” degna di una reazione violenta (è lo stesso che avviene per il Monte del Tempio a Gerusalemme). Accusando Herzog di “profanare” la Grotta e “provocare deliberatamente milioni di arabi e musulmani”, il consigliere del presidente Abu Mazen nonché giudice supremo della shari’a Mahmoud Al-Habbash ha formulato velate minacce di terrorismo affermando che “l’irruzione avrà conseguenze molto gravi e pesanti per le quali lo stato di occupazione porterà la piena responsabilità”, e ha rievocato la visita al Monte del Tempio, nel settembre 2000, dell’allora leader dell’opposizione Ariel Sharon, che venne usata come pretesto per scatenare anni di feroce terrorismo contro la popolazione israeliana (seconda intifada). Anche il primo ministro dell’Autorità Palestinese, Muhammad Shtayyeh, ha implicitamente minacciato violenze contro a Israele “mettendo in guardia contro le gravi conseguenze” della “provocatoria irruzione di Herzog nella moschea Ibrahimi” (citato dal quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida il 29 novembre 2021). Già prima della visita di Herzog, il Ministero degli Affari Religiosi dell’Autorità Palestinese aveva fatto la sua parte per cercare di incendiare l’atmosfera. “Il Ministero degli Affari Religiosi – riferiva Al-Hayat Al-Jadida 28 novembre 2021 – ha messo in guardia contro la prevista irruzione del presidente israeliano Isaac Herzog nella moschea Ibrahimi. Il Vice Ministro degli Affari Religiosi, Husam Abu Al-Rub, ha dichiarato: ‘Questo è un atto che provoca tutti i musulmani e gli arabi, e un colpo a uno dei nostri siti sacri all’islam”, aggiungendo che l’occupazione è responsabile delle conseguenze di questo atto”. Identiche le dichiarazioni rilasciate dalle organizzazioni terroristiche Jihad Islamica Palestinese e Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp).

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