Russia e Bielorussia: le dittature dell'est Commenti di Fabrizio Dragosei, Marta Serafini
Testata: Corriere della Sera Data: 30 aprile 2021 Pagina: 21 Autore: Fabrizio Dragosei - Marta Serafini Titolo: «Smagrito, i capelli rasati Navalny riappare in aula: 'Sembro uno scheletro' - Tikhanovskaya a Roma: 'Noi, la nuova resistenza'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 30/04/2021, a pag. 21, con il titolo "Smagrito, i capelli rasati Navalny riappare in aula: 'Sembro uno scheletro' ", il commento di Fabrizio Dragosei; con il titolo "Tikhanovskaya a Roma: 'Noi, la nuova resistenza' ", il commento di Marta Serafini.
Eccogli articoli:
Fabrizio Dragosei: "Smagrito, i capelli rasati Navalny riappare in aula: 'Sembro uno scheletro' "
Fabrizio Dragosei
Aleksej Navalnyj
Magrissimo, con la testa rasata come tutti i reclusi, ma sempre più deciso a continuare la battaglia contro «il re nudo e ladro», come ha definito ieri in tribunale il presidente russo. Aleksey Navalny si sta riprendendo molto lentamente dopo 24 giorni di sciopero della fame e due mesi di dolori lancinanti alla schiena, a una gamba e a una mano. Ma non ha perso la verve che lo ha reso l'oppositore più scomodo e popolare. E apparso davanti ai giudici in teleconferenza dal carcere per l'ennesima e prevista sconfitta, l'appello contro la condanna per diffamazione nei confronti di un veterano di guerra. Ha approfittato di una pausa per rivolgersi alla moglie Yulia, chiamandola dolcemente con un vezzeggiativo: «Yuliasha, se mi senti alzati in piedi, così ti posso vedere». Poi ha raccontato di se, confermando quello che tutti potevano vedere sullo schermo: Sembro uno scheletro. Ieri mi hanno portato alla sauna per fauni lavare, in modo che oggi potessi sembrare decente. Sono come quando ero in terza media». Il blogger, che è alto 1,88m, ha detto di pesare 72 chili, due meno di quando la moglie lo aveva visto l'ultima volta (gli avvocati aggiungono che da gennaio ha perso 22 chili). Ma Yulia ha tentato di consolarlo, «stai meglio con 72 chili che 74». Navalny ha raccontato il suo percorso di rientro graduale dal digiuno. «Ieri ho mangiato 4 cucchiai di kasha», una specie di porridge. «Oggi 5 cucchiai e domani 6; sto aspettando il giorno in cui ne mangerò io e sarà una svolta. Sto facendo una battaglia perché mi diano 6o grammi di carota cruda; da oggi dovrei mangiare 60 grammi di carota, come ha detto il medico. Oggi in 24 ore dovrei consumare 570 calorie». Durante l'udienza Navalny si è rivolto direttamente alla corte attaccando frontalmente Putin: «Il vostro re è nudo e non solo per un bambino», ha detto con fermezza citando la famosa fiaba. «II re nudo e ladro vuole continuare a governare fino alla fine... Se rimarrà, dopo un decennio perso, verrà una decade rubata». E le autorità rispondono con estrema risoluzione, senza badare alle reazioni internazionali. I suoi avvocati hanno scoperto ieri che c é un'altra denuncia della Procura, oltre a quella per «attività estremista» che comporta fino a io annidi carcere. Vogliono che sia incriminato per aver creato «una associazione pubblica legata alla violenza sui cittadini». Si tratta dell'articolo 239 del codice che negli ultimi 12 anni è stato richiamato solo in 14 casi, quasi unicamente riguardanti capi di sette religiose. È possibile una condanna a 4 anni. E poi guerra aperta contro la Fondazione anticorruzione. I suoi hanno deciso di chiudere tutte le sedi regionali perché altrimenti, in caso di sentenza avversa da parte del tribunale (assai probabile, visto il clima), tutti i collaboratori potrebbero essere arrestati. «Non avevamo scelta», ha spiegato tristemente Leonid Volkov, uno dei più stretti alleati di Navalny. Ma la lotta contro funzionari e boss corrotti continuerà in decine di città, ha sostenuto ancora Volkov: «Ci sono dozzine di politici locali determinati e forti, migliaia di sostenitori, robuste e indipendenti organizzazioni che lavoreranno a indagini, si daranno da fare nelle elezioni, in campagne pubbliche e manifestazioni. E alla fine avranno successo».
Marta Serafini: "Tikhanovskaya a Roma: 'Noi, la nuova resistenza' "
Marta Serafini
“In Bielorussia c'è la nuova resistenza nel cuore dell'Europa, l'Italia ci aiuti». Chiede questo la leader dell'opposizione bielorussa Svetiana Tikhanovskaya in visita a Roma. Agenda fittissima quella di ieri che si è conclusa con l'incontro alla Farnesina con il sottosegretario Benedetto Della Vedova e con il ministro Luigi Di Maio. «Bollate Lukashenko come illegittimo» è l'istanza dell'esponente di Minsk che nelle ultime elezioni ha sfidato il presidente uscente, la cui rielezione ha dato il via alle proteste di piazza. Ora Tikhanovskaya cerca l'aiuto dell'Europa. E, dopo essere stata in Austria e in Slovenia, cerca l'appoggio dell'Italia. E stato il presidente della Commissione Esteri, Piero Fassino, a sintetizzare il sentimento comune dei deputati, spiegando che «sostenere l'opposizione al regime di Lukashenko è un dovere morale e politico per ogni coscienza democratica e per tutta la comunità internazionale». Soddisfatta anche la deputata Pd Lia Quartapelle che a settembre era volata a Vilnius insieme a Laura Boldrini per esprimere il suo appoggio. Tikhanovskaya ha incassato anche l'appoggio di Antonio Bielorussia La visita Tikhanovskaya a Roma: «Noi, la nuova resistenza» Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia e vicepresidente del Partito popolare europeo, che ha garantito «l'impegno a favore di nuove elezioni in Bielorussia nel pieno rispetto dei diritti civili e politici». Poi l'incontro con il presidente della Camera Roberto Fico e una delegazione del Pd guidata dal segretario Enrico Letta, che ha dato la disponibilità del partito a chiedere nuove elezioni e a sostenere la richiesta di sanzioni individuali, oltre al rilascio di tutti i prigionieri politici per tirar fuori il Paese da quella che Tikhanovskaya ha definito la «Chernobyl dei diritti umani» Al Corriere Tikhanovskaya spiega che l'Italia «può fare tanto per i 358 prigionieri politici. Vivono in celle piccole, umiliati, torturati. Non sapete che cosa significa per loro ricevere anche solo una lettera di sostegno». Tanti gli appuntamenti previsti per i prossimi giorni. Dalla conferenza stampa di oggi, passando per l'abbraccio con la diaspora bielorussa in piazza del Popolo sabato, fino al saluto a Claudio Locatelli, reporter italiano incarcerato a Minsk l'agosto scorso.
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