Russia: scatta l'ora della repressione contro gli oppositori Commenti di Roberto Fabbri, Antonella Scott
Testata:Il Giornale - Il Sole24Ore Autore: Roberto Fabbri - Antonella Scott Titolo: «Navalny, arrestati 400 attivisti. In piazza c'è anche la mamma ma è scattata la repressione - Putin avverte l'Occidente: 'Non superate le linee rosse'»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 22/04/2021, a pag.17, con il titolo "Navalny, arrestati 400 attivisti. In piazza c'è anche la mamma ma è scattata la repressione", l'analisi di Roberto Fabbri; dal SOLE24ORE, a pag. 15, con il titolo "Putin avverte l'Occidente: 'Non superate le linee rosse' ", il commento di Antonella Scott.
Ecco gli articoli:
IL GIORNALE - Roberto Fabbri: "Navalny, arrestati 400 attivisti. In piazza c'è anche la mamma ma è scattata la repressione"
Roberto Fabbri
Aleksej Navalnyj
«Non abbiamo paura», «Libertà per Navalny», «Mandate i medici». Seimila persone, secondo fonti di polizia, molte di più verosimilmente. Senza contare le altre migliaia che sono scese nelle strade in più di cento altre grandi città della Russia, soprattutto a San Pietroburgo. La grande folla, composta soprattutto di giovani e giovanissimi, che ieri sera si è radunata nel centro di Mosca per rispondere all'appello dei collaboratori del capo dell'opposizione russa attualmente in carcere in serie condizioni di salute, ha risposto così al totale silenzio sull'argomento ostentato da Vladimir Putin nel suo discorso alla nazione. Il presidente russo continua nella sua linea e pretende di ignorare che una parte importante del popolo russo, soprattutto nelle grandi città e tra le giovani generazioni, esprima il suo malcontento contro il suo potere sempre più autoritario sostenendo l'uomo che attualmente langue nel penitenziario di Pokrov. E meno che meno risponde, in forma diretta, alle proteste e alle preoccupazioni che vengono espresse in merito alle sue condizioni di salute. Ieri un gruppo di esperti indipendenti che lavorano per le Nazioni Unite nel campo dei diritti umani hanno chiesto che Alexey Navalny sia trasferito all'estero per ricevere adeguate cure mediche: a loro avviso (un avviso che contrasta con quello ufficialmente espresso dai sanitari che lo seguono a Pokrov) l'avversario numero uno di Putin rischia davvero la vita. Nel centro di Mosca la presenza delle forze antisommossa ieri sera era eccezionale. Polizia dappertutto, con caschi e manganelli. Prima di loro, il lavoro preventivo l'avevano condotto gli uomini incaricati di fare piazza pulita tra i dirigenti del movimento navalniano: circa 400 persone risultano essere state arrestate in tutta la Russia, di solito sotto l'accusa - che può portare al carcere oltre che al pagamento di multe molto salate - di aver propagandato l'adesione a manifestazioni non autorizzate. Tra gli arrestati figurano personaggi di spicco come la portavoce di Navalny, Kira Yarmish, che è stata accusata di propaganda online dal suo appartamento dove è già agli arresti domiciliari: e questo nonostante, fanno notare gli attivisti, che non disponga di un computer per usare internet. Fermata anche l'attivista della Fondazione Anti-corruzione (in sigla Fbk) diretta da Navalny Ljubov Sobol', mentre ieri sera a Mosca era in piazza l'anziana madre del detenuto politico più famoso del Paese. La repressione politica prosegue implacabile, passo dopo passo. II Cremlino progetta di vietare l'esistenza stessa dell'Fbk e di chiudere i suoi uffici regionali definendoli «gruppi estremisti» e come tali fuorilegge. Con queste nuove norme, gli attivisti si troverebbero a rischiare pene detentive fino a dieci anni, mentre chiunque facesse donazioni in denaro all'organizzazione di Navalny ne riceverebbe otto. Mentre i diritti elementari di riunione e manifestazione politica vengono negati in Russia, l'Europa - come purtroppo fa quasi sempre - si limita alle parole. Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha definito «deplorevole» la detenzione preventiva dei sostenitori di Navalny, e ne ha chiesto ritualmente il rilascio, ben sapendo che non sarà ascoltato.
IL SOLE24ORE - Antonella Scott: "Putin avverte l'Occidente: 'Non superate le linee rosse' "
Vladimir Putin davanti a un ritratto di Stalin
«Dirò solo qualche parola sulle questioni internazionali - chiarisce subito Putin -. Il mio discorso sarà dedicato soprattutto ai problemi interni». Poche parole, messaggio chiarissimo. La Russia vuole avere buoni rapporti «con tutti gli attori del dialogo internazionale» e non vuole «bruciare i ponti», ma se provocata risponderà duramente: «Siamo pazienti e responsabili, ma non superate la linea rossa». Chi temeva che il presidente russo avrebbe sfruttato l'occasione di ieri - il messaggio annuale alle Camere riunite, ai governatori delle regioni, al ministri e a tutte le più alte cariche dello Stato - per qualche colpo a sorpresa, si è sentito rassicurato. Ma in realtà, è come se il presidente russo si fosse fermato al bivio tra confronto e distensione. E, senza entrare in dettagli, avesse indicato le linee rosse che Mosca si riserva di considerare cruciali per i propri interessi strategici. «Abbiamo abbastanza pazienza, senso di responsabilità e professionalità per gestire le decisioni all'estero», ha detto Putin. Ma «se scambiano per debolezza le nostre buone intenzioni, la risposta della Russia sarà asimmetrica, rapida e durissima. Cl auguriamo che nessuno attraversi la linea rossa. Decideremo noi dove tracciarla in ogni caso specifico». Ucraina? Bielorussia? Putin ha parlato ambiguamente di un tentativo di colpo di Stato e di assassinio del presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, facendo un parallelo con quanto accaduto in Ucraina. Mentre Putin parlava, nelle città dell'Estremo Oriente russo erano iniziate le prime manifestazioni a sostegno di Aleksej Navalny. Appuntamento alle 19 locali, seguendo gli 11 fusi orari della Federazione, per chiedere di permettere a medici di fiducia dell'oppositore, in sciopero della fame dal 31 marzo, di visitarlo nell'ospedale carcerario in cui è stato trasferito. Le repressioni delle ultime proteste - nei giorni dell'arresto e della condanna di Navalny - hanno lasciato il segno, e i manifestanti che sognano un cambio di leadership e la libertà per Navalny questa volta erano molti meno. Kira Yarmysh e Ljuba Sobol', portavoce e legale per il Fondo anti- corruzione di Navalny, sono state arrestate fin dal mattino, a Mosca. Era forse rivolto anche al fronte interno l'avvertimento di Putin a chi minaccia la stabilità del Paese, i «provocatori» impegnati ad agitare la barca: «Gli organizzatori di qualunque provocazione che minacci interessi centrali per la nostra sicurezza rimpiangeranno di averlo fatto, come non hanno mai rimpianto altro». Dalla piazza del Maneggio presso il Cremlino, dal salone in cui parlava Putin, la protesta sembrava una realtà parallela, estranea al centro del potere che ascoltava il proprio unico punto di riferimento. Assorbito quasi esclusivamente dalla necessità di mantenere l'appoggio del fronte che non protesta, e il controllo del sistema, Putin ha tenuto costantemente lo sguardo sulle elezioni parlamentari di settembre. Populista, attento all'ambiente e al benessere della popolazione, energico: così ha voluto apparire. A un certo punto Putin ha perfino usato la parola "misericordia". Ha affrontato la crisi sanitaria e la prova che i russi sono stati chiamati ad affrontare, ringraziando profusamente volontari e personale medico, promettendo aumenti salariali e nuovi ospedali. Ha pregato tutti di vaccinarsi. Ha proclamato l'istituzione della "Giornata dei lavoratori del Pronto Soccorso". Poche le mascherine, in platea: ma per poter entrare al Maneggio, i test anti-Covid richiesti erano tre. «Scusate se parlo di cose della vita quotidiana, ma è di questo che vive la gente»: Putin ha ripetuto più volte che la priorità è aumentare i redditi e migliorare il tenore di vita. Ha parlato a lungo del mondo della scuola, ha promesso aiuti alle famiglie con bambini, alle coppie che contribuiranno a frenare il calo demografico. Per ogni scolaro una famiglia riceverà 10.000 rubli (poco più di 100 euro) una tantum, il prossimo agosto. A un mese, appunto, dal voto.
Per inviare la propria opinione ai quotidiani, telefeonare: