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Il Giorno Rassegna Stampa
04.03.2021 Processo per 'odio razziale' per le minacce alla Brigata ebraica
Cronaca di Andrea Gianni

Testata: Il Giorno
Data: 04 marzo 2021
Pagina: 10
Autore: Andrea Gianni
Titolo: «Brigata ebraica nel mirino, gravi minacce»
Riprendiamo dal GIORNO di oggi, 04/03/2021, a pag. 10, la cronaca di Andrea Gianni dal titolo "Brigata ebraica nel mirino, gravi minacce".

Brigata Ebraica contestata il 25 aprile, 4 antifascisti a processo: “Fu  odio razziale” | Il Primato Nazionale

Sulla strada, davanti all'ingresso del Palazzo di giustizia in corso di Porta Vittoria, il presidio degli antagonisti con bandiere palestinesi e striscioni per comunicare che «l'antisionismo non è antisemitismo». In aula il processo a carico di quattro giovani accusati di avere minacciato la Brigata ebraica al suo passaggio durante il corteo antifascista per l'anniversario della Liberazione, il 25 aprile 2018. Udienza sospesa a pochi minuti dall'apertura, dopo che uno dei difensori, l'avvocato Giuseppe Pelazza, ha chiesto e ottenuto che l'aula e i microfoni venissero sanificati per garantire il rispetto dei protocolli anti-Covid. Alla ripresa, una volta conclusa la pulizia straordinaria, sono stati ascoltati i testimoni citati dal pm Leonardo Lesti, tra cui i poliziotti intervenuti quel giorno durante il corteo.

A tre imputati, tra cui Claudio Latino, già condannato anni fa dopo l'operazione antiterrorismo 'Tramonto', è contestata anche l'aggravante dell'odio razziale. Nell'indagine del pm Leonardo Lesti, Latino in particolare è accusato di avere minacciato i componenti della Brigata Ebraica «simulando la sventagliata di una mitragliatrice». Un altro imputato avrebbe invece mimato «il gesto dello sgozzamento» al passaggio delle bandiere e dei rappresentanti del corpo militare di cinquemila ebrei palestinesi che nell'ottobre del 1944, sotto la bandiera britannica, combattè per liberare l'Italia dal nazifascismo. Gruppo che due imputati avrebbero anche bersagliato lanciando bottigliette d'acqua. I giovani si sono sempre difesi contestando fermamente l'aggravante dell'antisemitismo e sostenendo che le loro proteste «erano contro le Bandiere dello stato di Israele e non certo contro la Brigata ebraica». Inoltre, hanno anche sostenuto che «i gesti contestati non erano minacce nei confronti di alcuni manifestanti, ma mimavano le azioni militari di Israele». Gli antagonisti in presidio davanti a Palazzo di giustizia hanno distribuito un volantino firmato «tutti gli imputati» per denunciare «un processo politico che ha l'obiettivo di criminalizzare la solidarietà alla resistenza del popolo palestinese contro l'occupazione sionista della propria terra». Lanciano un appello alla mobilitazione perché «questo processo non costituisca un precedente ma diventi invece occasione di rilancio». Quelle contestazioni ripetute e violente contro la Brigata Ebraica, che vanno in scena ogni anno in occasione dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo, secondo la Procura sono però evidenti manifestazioni di «odio razziale».

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