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Corriere della Sera Rassegna Stampa
21.12.2020 Diritti umani: l'aggressione di Russia e Cina contro le isole Fiji
Commento di Paolo Salom

Testata: Corriere della Sera
Data: 21 dicembre 2020
Pagina: 36
Autore: Paolo Salom
Titolo: «Diritti umani: Russia e Cina contro le piccole Fiji»
Riprendiamo oggi, 21/12/2020, dal CORRIERE della SERA, a pag. 36, con il titolo "Diritti umani: Russia e Cina contro le piccole Fiji", il commento di Paolo Salom.

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Paolo Salom


Figi - Wikipedia
Le isole Fiji nel Pacifico

In natura è dato per scontato che gli individui più robusti e aggressivi vincano su quelli più minuti e miti. La civiltà umana, almeno dai tempi di Davide e Golia, ha provato a far primeggiare altre doti sulla forza bruta. A seconda del momento: intelligenza, astuzia, compassione. Questa visione paradossalmente non si applica alle Nazioni, che sembrano continuare a obbedire solo alla logica del più forte. Un esempio è la «guerra per procura» che si sta svolgendo nel Consiglio dell'Onu per i diritti umani. Come è noto, Trump ha ritirato la delegazione Usa dall'organismo per il rifiuto di quest'ultimo a riformarsi introducendo standard etici per i Paesi che a rotazione vengono candidati a fame parte. L'assenza degli americani è stata una benedizione per tutti quei Paesi che non fanno dei diritti umani una priorità per le loro politiche nazionali e internazionali. Ora, in vista di un possibile ritorno degli Usa a Ginevra, le Nazioni democratiche hanno appoggiato la corsa della rappresentante delle Isole Fiji, Nazhat Shameem Khan, una instancabile paladina del rispetto dei diritti umani, al turno di presidenza. Cina e Russia, che entreranno nel Consiglio dal 1° gennaio, hanno cercato di mettersi di traverso, spingendo altri Paesi più «amici» (Bahrein, Uzbekistan, Siria) a contestare la candidatura di Fiji. Possono sembrare manovre oscure, giochi di potere per un organismo di 47 Stati che ha sempre fatto molto poco nella difesa dei diritti là dove sono davvero in pericolo: mai, tanto per intenderci, è stata proposta una risoluzione sulla situazione degli uiguri nello Xinjiang cinese, né la Russia è stata al centro di indagini sul rispetto degli oppositori. Il Consiglio, insomma, non ha la forza di prendere posizione contro Pechino o Mosca per l'influenza che queste Nazioni hanno sui Paesi membri. I «piccoli» che possono infastidire? Basta bullizzarli. A gennaio sapremo se l'antica logica del più forte avrà (di nuovo) trionfato.

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