Torna in uso la chiesa di Qasr El Yahud sulle rive del Giordano Commento di Davide Frattini
Testata: Corriere della Sera Data: 17 novembre 2020 Pagina: 20 Autore: Davide Frattini Titolo: «Israele rende ai frati la chiesa nell'area del battesimo di Gesù»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 17/11/2020, a pag.20, con il titolo "Israele rende ai frati la chiesa nell'area del battesimo di Gesù" il commento di Davide Frattini.
Davide Frattini
La chiesa di Qasr El Yahud
Le piene e le alluvioni hanno smosso la terra, frullato la melma e rimescolato le mappe dei genieri militari. Resta la memoria e la difficoltà di ritrovarsi con la bussola: una cinquantina d'anni fa il Giordano era un fiume, adesso in alcuni punti è un rigagnolo, basta allungare il passo per mettere il piede dall'altra parte. Una volta era prima linea, confine tra due Paesi che si sono combattuti in almeno un paio di guerre: in quella dei Sei Giorni hanno cominciato a spargere mine anti-carro e ordigni antiuomo, sulla riva occidentale (catturata dagli israeliani alla Giordania nel 1967) ne erano rimasti almeno 4.000 mila inesplosi, oltre alle trappole di tritolo disseminate dai fedayn palestinesi che negli anni Sessanta e Settanta si infiltravano per colpire soldati e gli insediamenti. Lo Stato ebraico e il regno hashemita hanno firmato la pace nel 1994, così Benjamin Netanyahu, il premier israeliano, ha autorizzato la britannica Halo Trust a bonificare l'area di 500 mila metri quadrati per rendere di nuovo raggiungibile l'acqua dove Giovanni Battista battezzò Gesù. I muri delle chiese e dei monasteri, le finestre che guardano verso il vuoto e le macerie all'interno come le scenografie abbandonate di un set da film western, testimoniano di quello che racconta padre Ibrahim Faltas: «Nel 1641 i frati francescani hanno cominciato a venire in questo luogo organizzando un pellegrinaggio. All'inizio del 1920 decisero di acquistare i terreni e disegnare i primi progetti. Nel 1933 hanno costruito una cappella che ora si trova praticamente sul fiume, mentre questa chiesa fu realizzata nel 1935. Inizialmente era questa la loro Chiesa. I frati ristrutturarono la cappella nel 1956, mentre i lavori di restauro iniziarono dopo il terremoto che ha colpito la regione il 18 dicembre 1956, terremoto che aveva distrutto la grande chiesa». La chiesa è quella di San Giovanni Battista. Tutto il Paese resta chiuso ai turisti dallo scorso marzo come misura per contrastare l'epidemia di Covid-19, la speranza è di poter riportare qui i devoti dopo aver ristrutturato l'edificio. Il lavoro degli seminatori della Halo Trust, che opera in tutto il mondo ed è stata sostenuta anche dalla principessa Diana, ha già permesso a mezzo milione di fedeli di tornare a pregare in queste terre. Il ministero del Turismo israeliano spera di dirottare i viaggiatori che fino a ora sono andati sull'altro lato: i giordani hanno costruito una piattaforma di legno in mezzo al fiume, nel luogo sacro designato ufficialmente dall'Unesco come patrimonio dell'umanità Sulle sabbie color ocra di Qasr El Yahud sorgono le cappelle e i monasteri di otto denominazioni cristiane della regione. Prima di poter intervenire la Halo ha dovuto mettere d'accordo tutti, compresi gli israeliani e i palestinesi: queste zone sono in Cisgiordania, dovrebbero far parte di un futuro Stato palestinese. Alla fine ha prevalso l'obiettivo comune: permettere ai pellegrini di ripercorrere gli stessi passi di un piacentino arrivato qui nel 570.
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