Natan Zach poeta d'Israele Commento di Davide Frattini
Testata: Corriere della Sera Data: 07 novembre 2020 Pagina: 51 Autore: Davide Frattini Titolo: «Natan Zach il poeta israeliano che divise Israele»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 07/11/2020, a pag.51, con il titolo "Natan Zach il poeta israeliano che divise Israele" il commento di Davide Frattini.
Davide Frattini
Natan Zach
Raccontano che un pomeriggio il telefono sia squillato a casa di Natan Zach e una ragazza abbia chiesto di parlare con qualcuno vicino al poeta. «Questo è molto semplice. Sono io», le è stato risposto. Al che la giovane ha replicato: «Ma davvero? È ancora vivo?». L'episodio è ricordato da «Haaretz» —il quotidiano della sinistra sui cui Zach non firmava versi ma appelli politici in favore dei palestinesi — per spiegare quanto il bambino immigrato con la famiglia dalla Germania nella Palestina del mandato britannico senza conoscere una parola di ebraico fosse diventato «uno dei nomi più famosi ed influenti della nostra poesia moderna», «un simbolo culturale al di là dell'uomo in carne e ossa» al punto di ricevere da quella studentessa un elogio funebre anticipato di nove anni. Adesso sono le parole del presidente Reuven Rivlin a celebrarlo: «Chi capirà per noi l'essenza del dolore? Chi plasmerà il linguaggio con una mano così precisa e innovativa? Chi ci descriverà la vita che può crescere in mezzo a noi». Con il partito in cui Rivlin ha militato prima di diventare il capo dello Stato i rapporti del poeta scomparso a 89 anni non sono mai stati facili: il Likud mal tollerava le sue posizioni contro l'occupazione dei territori palestinesi, in un'intervista televisiva Zach aveva addirittura sostenuto la flottiglia di attivisti internazionali che voleva spezzare via mare il blocco israeliano attorno alla Striscia di Gaza. Nel 2012 il ministero dell'Educazione, controllato dalla destra, aveva proposto di rimuovere suoi versi dal libri scolastici. Le dispute non gli avevano impedito di vincere il Premio Israele e di essere considerato uno degli autori più significativi. E uno dei «critici più influenti: i suoi interventi e saggi hanno fatto per la poesia ebraica quello che T.S. Eliot ha fatto per quella inglese», aggiunge «Haaretz». In Italia sono stati pubblicati tre suoi volumi, compresa una scelta di versi apparsa nella prestigiosa collana bianca di Einaudi.
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