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Corriere della Sera Rassegna Stampa
08.10.2020 Grecia: Alba Dorata banda criminale
Cronaca di Andrea Nicastro

Testata: Corriere della Sera
Data: 08 ottobre 2020
Pagina: 18
Autore: Andrea Nicastro
Titolo: «Grecia, il verdetto: 'Alba Dorata banda criminale'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 08/10/2020, a pag.18, con il titolo "Grecia, il verdetto: 'Alba Dorata banda criminale' " la cronaca di Andrea Nicastro.

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Andrea Nicastro

Alba Dorata, la Grecia e il razzismo - Pagina 2 di 2 - Il Post
Militanti di Alba Dorata

I neonazisti di Alba Dorata, 9% alle elezioni Europee del 2614, terzo partito della Grecia-culla-della-democrazia, erano criminali. Cinque anni di indagini hanno accertato un omicidio, due tentati omicidi, minacce, maltrattamenti, armi illegali. Le vittime erano immigrati, neri, sinistrorsi, europeisti e chiunque non abbassasse la testa alle loro parole d'ordine. «Popolo, esercito, sangue, onore, patria». Attaccavano sugli autobus, nei mercati, di notte, nei quartieri che avevano deciso di «proteggere», come squadracce, come criminali. Volevano «ripulire» la Grecia dalla «sporcizia» (di chi non la pensava come loro) e, dopo un transito di alcuni anni sugli scranni parlamentari di Atene e Bruxelles, sono finiti dietro le sbarre. Ieri la Corte d'appello ha condannato 68 esponenti del partito per organizzazione criminale. Tra loro 18 ex parlamentari. Fuori dall'aula 20mila persone hanno festeggiato il colpo di reni della loro democrazia. Il processo ai neonazisti di Atene non regge la proporzione con quello del 1946 a Norimberga ai gerarchi hitleriani, ma se la Repubblica di Weimar o Il regno dei Savoia avessero processato le camice brune e nere, forse a Norimberga non si sarebbe mai arrivati. La democrazia greca, dal premier di centrodestra all'opposizione di centro sinistra, è orgogliosa della sentenza, fiera di aver attivato gli anticorpi della democrazia. Diversi, secondo i giudici, i gradi di responsabilità. It leader e fondatore Nikos Michaloliakos, militare espulso dall'esercito, negazionista della Shoah, razzista, xenofobo, era il capo, l'ideologo. Tradotto: il mandante. Sei ex parlamentari facevano parte della sua cupola, altri 12 deputati erano complici, I restanti 5o attivisti indagati (tra candidati, consiglieri comunali e provinciali» solo fiancheggiatori. I giudici devono ancora stabilire le pene, ma dovrebbero oscillare tra i 5 e i 15 anni. Chi rischia l'ergastolo è l'eroe del partito, l'ex manovale e assassino Giorgos Roupakias. Accoltellò nel 2013 il rapper Pavlo Fyssas, attivista di sinistra che nelle sue liriche raccontava l'espansione di Alba Dorata nei quartieri operai del Pireo. Sua madre, Magda Fyssas, alla lettura della sentenza ha pianto. «Pavlo mio, ce l'hai fatta». È stata questa donna, più dei politici, ad impedire che le indagini si arenassero. Aveva sentito il figlio rappare la sua denuncia profetica: «e chi mi promette un coltello nella schiena, io lo aspetto, non piangerò, non avrò paura». La registrazione delle telefonate di minaccia ricevute dal ragazzo ha scoperchiato il marcio. «Venite davanti al tribunale — aveva chiesto Magda Fyssas — venite tutti, dobbiamo difendere Pavlo questa volta». La polizia era schierata con almeno duemila agenti e frange del corteo hanno attaccato il cordone di sicurezza. La festa per la sentenza si è trasformata in un fuggi fuggi caotico. L'incidente, però, non cambia il significato politico del verdetto di ieri. Seminare odio, esibire e incoraggiare comportamenti violenti non è un atto politico, ma criminale. L'ascesa dell'estrema destra xenofoba, antieuropea e intollerante è stata favorita dal piani di austerità imposti proprio dall'Ue, dalla crisi finanziaria e dall'ondata di povertà che ha investito il Paese nel decennio passato. Ora sembra essersi fermata in Grecia e, forse, nel resto d'Europa. Ma bisognava vederli sei o nove anni fa, i neonazi greci per le strade di Atene. Sfilavano con le fiaccole e i passamontagna, in schiere compatte, falangi della loro personale guerra ai non-greci. Quei cortei erano parodie da film di fantapolitica. Al centro della loro bandiera un qualcosa (il meandro di Rodi) che non era un omaggio alla Grecia classica, ma una svastica appena mascherata. L'estetica era tetra: teste rasate, tirapugni, odore di testosterone. Siamo i difensori della Grecia, dicevano, contro gli stranieri che rubano il lavoro, i neri che scippano le vecchiette, l'Europa che compra i politici. Il partito criminale era arrivato ad avere 388mila voti, il 9,4 per cento dei suffragi nazionali. Con lo 0,1196, nelle elezioni del 2019, non ha conquistato neppure un seggio.

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