Antisemitismo in Germania: le parole di condanna non bastano, servono i fatti Cronaca di Avvenire, commento di Roberto Giardina
Testata:Avvenire - Italia Oggi Autore: R.E. - Roberto Giardina Titolo: «Choc ad Amburgo: aggredito con la vanga uno studente ebreo. Merkel: una vergogna - Giallo tv sulla riunificazione»
Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 06/10/2020, a pag.19 la breve a firma R.E. dal titolo "Choc ad Amburgo: aggredito con la vanga uno studente ebreo. Merkel: una vergogna"; da ITALIA OGGI, a pag. 14, l'articolo "Giallo tv sulla riunificazione" di Roberto Giardina.
Giusta e doverosa l'indignazione di Angela Merkel per l'ennesimo attacco antisemita in Germania, questa volta a Amburgo. Quello che adesso la cancelliera dovrebbe chiedersi è: che cosa fare concretamente per arginare l'antisemitismo e le violenze contro gli ebrei? Le condanne a parole sono indispensabili, ma non sufficienti a fermare i terroristi e gli odiatori antisemiti.
Ecco gli articoli:
Angela Merkel
AVVENIRE - R.E.: "Choc ad Amburgo: aggredito con la vanga uno studente ebreo. Merkel: una vergogna"
E’ stato aggredito mentre si recava alla sinagoga di Hohe Weide, ad Amburgo, nel pomeriggio di domenica, per celebrare la festa di Sukkot. L'autore del crimine, un 29enne berlinese di origini kazake in tuta mimetica, lo ha colpito alla testa con una vanga, prima di essere sopraffatto dagli agenti di sicurezza e consegnato alle autorità. La vittima, uno studente ebreo di 26 anni, è rimasto ferito in modo grave e ricoverato in ospedale. Immediatamente la polizia e la procura della città hanno aperto un'inchiesta per «tentato omicidio» di «matrice antisemita» sulla base di alcuni dettagli inquietanti. L'aggressore non ha agito a caso: lo studente è stato "scelto" e attaccato proprio mentre entrava nel luogo di culto. Nella tasca del 29enne, è stato trovato un disegno con una croce uncinata. L'attacco, inoltre, è avvenuto a pochi giorni dall'anniversario dell'attentato alla sinagoga di Halle compiuto da un estremista di destra. Allora, Stephan Balliet, riuscì ad uccidere due persone prima di essere fermato: al momento è sotto processo. Il nuovo crimine ha molto colpito l'opinione pubblica tedesca. E «vergognoso», ha tuonato il governo tedesco. «Si stenta a credere che una cosa del genere sia potuta accadere nelle strade del nostro Paese», ha tuonato il portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert. E ha aggiunto: «Il governo è inorridito. Condanniamo questo atto con la massima fermezza». Negli ultimi tre anni, la Germania ha assistito a un aumento esponenziale delle aggressioni antisemite: queste sono triplicate. Solo l'anno scorso, ne sono state registrate 2.032. Il mese scorso, Merkel aveva espresso forte preoccupazione per l'incremento dell'antisemitismo. Perché quest'ultimo continua a sopravvivere, si è domandato Ronald S. Lauder, presidente del World Jewish Council. E ha sottolineato l'importanza dell'educazione delle nuove generazioni per rompere la catena dell'odio.
ITALIA OGGI - Roberto Giardina: "Giallo tv sulla riunificazione"
Roberto Giardina
A volte, per capire, invece di un saggio di storia, un articolo di fondo, meglio un film giallo o un romanzo. I quotidiani e i telegiornali si autocensurano a causa di una malintesa correttezza politica, il politically correct per chi ama i termini inglesi. Sabato a Berlino il tempo d'autunno era mite, ma l'anniversario della riunificazione (3 ottobre 1990) è stato festeggiato con prudenza a causa del Covid. Domenica, innanzi alla sinagoga di Amburgo in cui si celebrava la festa del Sukkot, che ricorda la fuga in Egitto, un giovane ebreo è stato gravemente ferito con un colpo di pala in testa. L'aggressore è un Deutscher Staatsbürger, ha riferito il telegiornale, una formula burocratica per non rivelare che si tratta di musulmano di 28 anni nato in Kazakistan, ma con passaporto tedesco. Il codice di auto comportamento della stampa vieta di indicare l'etnia di vittime e di colpevoli dei fatti di cronaca. In un / acori, i gialli tv che vanno in onda ogni domenica sera, un appuntamento per milioni di telespettatori, gli autori sono più liberi, e non vengono censurati. Il giorno dopo la festa dell'unità. è andato in onda un Tatort berlinese, -Ein paar Worte nach Mitternacht», due parole dopo mezzanotte, che attraverso una storia familiare racconta la storia della Germania, dalla Shoah al Muro, 90 minuti per chi non leggerà mai un saggio o non ha sfogliato il supplemento della Frankfurter Allgemeine, trenta pagine sull'anniversario. Pochi minuti dopo mezzanotte, il giorno del 900 compleanno, l'imprenditore edile Klaus Keller viene ucciso con un colpo di revolver, e sul petto ha un cartello con la scritta ido ero troppo vile per combattere perla Germania, la frase usata dai nazisti per i disertori. La commissaria ebrea Nina Rubin indaga in quella che era la parte orientale della città. Klaus era fuggito all'ovest, suo fratello Gerd rimase nella comunista Ddr, e lavorò per la Stasi, il servizio segreto. Suo figlio Fredo è un neonazi e le dice che il padre è ricoverato in ospedale per un infarto. Poco dopo Gerd si uccide lanciandosi dalla finestra. Che cosa lega le due morti? Nel film si rievoca anche l'esecuzione di un ragazzo di 17 anni impiccato dalle SS a un lampione negli ultimi giorni di guerra nell'aprile del '45 perché si era nascosto in una cantina. Un fatto vero: una lapide nella Uhlandstranse, nel mio quartiere, ricorda la morte del ragazzo. Io non l'avevo mai notata. Ora lo so grazie a un giallo tv. Rubin la commissaria alla fine si chiede se Berlino sia un luogo sicuro per suo figlio adolescente se per strada si fa riconoscere come ebreo. La settimana scorsa, un altro Tatort, «Rebland» come dire la terra dei vigneti, si svolge a Kaiserstuhl, nel Baden Würrtemberg, al confine con la Francia. Una giornalista televisiva viene violentata, ma la legge vieta, in nome del politically correct, l'analisi completa del Dna dello stupratore. Bisogna evitare le proteste della destra se il colpevole è uno straniero, ammonisce il capo della polizia. Violando le regole, gli investigatori chiedono aiuto ai colleghi in Francia, dove l'esame è possibile. E arrestano rapidamente il colpevole (tedesco al cento per cento). Nei titoli di coda si ricorda che l'esame completo solo dallo scorso dicembre è diventato legale anche in Germania. Occorre una spiegazione: Kaiserstuhl si trova a una ventina di chilometri da Friburgo. Qui, il 16 ottobre del 2016, fu violentata e annegata la studentessa di medicina Maria Ladenburger, 19 anni. Sul posto venne trovato un lungo capello d'uomo. Con il Dna è possibile stabilire il colore della pelle e degli occhi, l'età e con buona approssimazione l'etnia. Tutto vietato allora. Ii colpevole fu arrestato solo il 2 dicembre, un profugo afghano di 17 anni. In realtà ne aveva almeno 22, e alla fine fu accertato che ne aveva in realtà più di 25, così venne processato come adulto e condannato all'ergastolo. Con meno di 25, la pena per i giovani prevede al massimo 15 anni di carcere. Affrontare questi problemi, non solo in Germania, non è facile. Ma possono diventare tema di un Tatort, parola composta da Tat, fatto, e Ort, luogo. Diciamo che la Germania dopo trent'anni dalla riunificazione rimane un luogo complicato, tra est e ovest, tra presente e passato vicino o lontano.
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