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Corriere della Sera Rassegna Stampa
09.07.2020 'Grazie Allah per il Covid': le parole del fanatico convertito all'islam
Cronaca di Cesare Giuzzi

Testata: Corriere della Sera
Data: 09 luglio 2020
Pagina: 21
Autore: Cesare Giuzzi
Titolo: «Radicalizzato faceva proseliti: 'Grazie Allah per il Covid'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 09/07/2020, a pag.21, con il titolo "Radicalizzato faceva proseliti: 'Grazie Allah per il Covid' ", la cronaca di Cesare Giuzzi.

Nicola 'Issa' Ferrara, l'anonimo radicalizzatore islamico: chi è ...
Nicola Issa Ferrara


Tra il 2001 e il 2002, prima di cambiare il nome in Issa, il messia, l’allora ventenne Nicola Ferrara, originario di Canosa di Puglia era stato un «lanciere di Montebello» dell’Esercito. In quel periodo aveva partecipato alla missione di pace «Die» in Albania. Dieci anni dopo per lui è iniziata la trasformazione che lo ha portato ad abbracciare la fede islamica ma soprattutto (quantomeno dal 2015) a radicalizzarsi. Anche grazie al contatto con Ghassen Hammami, oggi detenuto per terrorismo nel carcere di Rossano Calabro, al quale in tre riprese Ferrara ha «offerto assistenza economica» con vaglia da 400 euro. Secondo il Ros dei carabinieri di Milano (guidato dal tenente colonnello Andrea Leo) sarebbe stato proprio Hammami a introdurlo nel mondo della propaganda jihadista. Tra i suoi contatti però c’era anche il torinese El Mahdi Halili, anche lui accusato di terrorismo e il pakistano Aftab Farooq, ex giocatore di cricket poi espulso. Nicola Issa Ferrara, oggi 38enne, casa nel quartiere Greco di Milano ma in procinto di trasferirsi a Pontecurone nell’Alessandrino, è stato arrestato dai carabinieri del Ros di Roma e di Milano su ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Guido Salvini. I pm Leonardo Lesti e Piero Basilone, coordinati dal capo del pool Antiterrorismo Alberto Nobili, lo accusano di «istigazione a delinquere aggravata dal mezzo telematico» perché sui social ha condiviso immagini e materiale di propaganda dello Stato islamico e anche nasheed, canti arabi che inneggiano al martirio. Proselitismo e «inviti a colpire l’Occidente» che Ferrara ha diffuso anche ad alcuni giovani del centro islamico milanese «al-Nur» di via Carissimi, legato alla comunità bengalese. Il 38enne, ex addetto di una coop e parcheggiatore, lo frequentava quasi ogni giorno. Per nove mesi, in varie fasi, era stato anche negli Emirati e in Qatar nella speranza di arrivare in Siria. Tra i messaggi intercettati frasi in sostegno dei jihadisti martiri e anche fantasiose interpretazioni dell’emergenza Covid: «Un castigo di Allah contro gli uomini infedeli».

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