mercoledi` 25 dicembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Giornale Rassegna Stampa
15.06.2020 Le statue e il doppio standard di giudizio
Commento di Alberto Giannoni

Testata: Il Giornale
Data: 15 giugno 2020
Pagina: 1
Autore: Alberto Giannoni
Titolo: «Spose bambine, bugie di sinistra e doppiopesismo»
Riprendiamo dal GIORNALE - Milano di oggi, 15/06/2020, a pag.1, con il titolo "Spose bambine, bugie di sinistra e doppiopesismo", il commento di Alberto Giannoni.

Immagine correlata
Alberto Giannoni

Via la statua di Montanelli da Milano, è stato un razzista
La statua dedicata a Indro Montanelli a Milano

II blitz vandalico contro Indro Montanelli è un gesto violento e codardo. Ma anche la richiesta di rimuoverne la statua non è seria e non ha vera dignità politica. Certo, i fautori della rimozione ora prendono le distanze dall'imbrattamento, precisano che la loro «proposta civile» «non contemplava altro» e dichiarano che «non c'è nessuna violenza nell'esprimere il proprio pensiero». Con altrettanta libertà possiamo dire che quella proposta denota solo ipocrisia. I promotori della rimozione straparlano di «violenza sulle donne» e parlano di «cultura patriarcale», addebitandola a Montanelli che nel 1935 - durante la guerra in Abissinia - si unì in una sorta di matrimonio con una giovane donna locale. La Fondazione Montanelli ha spiegato che «non ci fu alcuna violenza né tanto meno atteggiamenti razzisti da parte di Indro», ma l'adesione alla pratica del cosiddetto «madamato», oggi «deprecabile» ma allora in uso. Ma anche dando per buona e non lo è - l'assurda pretesa di giudicare oggi un fatto di 85 anni fa astraendolo dal suo contesto, come mai a sinistra si è improvvisamente risvegliato quest'interesse per l'episodio? Possibile che questa radicalità sia frutto di sincera intransigenza? Ovviamente no. Infatti chi rivolge quest'attenzione ossessiva alla presunta «cultura patriarcale» di un uomo che nel '35 aveva 25 anni si disinteressa totalmente di casi più gravi che accadono oggi, 21° secolo. Nessuno per esempio - se non il centrodestra con Matteo Forte - ha proferito parola quando il più importante coordinamento di associazioni islamiche di Milano ha indetto un bando per borse di studio in collaborazione con la Diyanet, l'Agenzia turca per gli Affari religiosi, quella che ha abbassato a 9 anni l'età minima per sposarsi. Non ci sono state lettere o dichiarazioni: silenzio assoluto. A dimostrazione del fatto che siamo di fronte al solito doppio standard. E il doppiopesismo è sempre rivelatore di un inganno.

Per inviare al Giornale la propria opinione, telefonare: 02/85661, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

segreteria@ilgiornale.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT