Riprendiamo oggi, 08/06/2020, dal CORRIERE della SERA, a pag. 32, con il titolo "Lezioni di convivenza: i bimbi musulmani nella scuola ebraica", il commento di Paolo Salom.
Paolo Salom volge in positivo la notizia della scuola ebraica di Birmingham con molti studenti musulmani. Sorvola però su un dato indispensabile per capire: la maggioranza della città è ormai musulmana, di ebrei ce ne sono rimasti neanche 2000, ecco perché anche nella scuola la maggioranza è islamica. Nel pezzo manca dunque il contesto, senza il quale non si capisce a fondo la notizia riportata.
La titolazione poi è del tutto fuori luogo
Ecco l'articolo:
Paolo Salom
La scuola "King David" di Birmingham
Qualche volta, abbattere il muro del pregiudizio appare così semplice che è quasi normale chiedersi se sia mai esistito o se non sia piuttosto la proiezione di un costrutto artificiale. A Birmingham, seconda città della Gran Bretagna, la scuola elementare Re David —gestita dalla locale comunità ebraica — è in tutto e per tutto simile agli istituti presenti in altre realtà e Paesi: rispetto delle festività della tradizione biblica, mensa strettamente kosher (ovvero il cibo risponde alle norme talmudiche quanto a origine e preparazione), programma improntato al curriculum nazionale ma ispirato dalla tradizione di Israele. Piccolo esempio: nel giorno dell'Indipendenza dello Stato ebraico, gli alunni cantano l'haTiqwa (la Speranza), l'inno nazionale israeliano. Che cosa c'è di straordinario? Vale la pena a questo punto raccontare che i tre quarti degli iscritti — bambini e bambine dai 3 agli 11 anni — sono di religione musulmana, solo un quarto sono ebrei. Birmingham, sin dal 18esimo secolo, ha avuto un'importante presenza di ebrei. Ma la comunità, negli anni, si è assottigliata fino a sole 2 mila anime. L'istituto Re David ha una storia antica e soprattutto è da sempre considerato di ottima qualità. Così, quando per ragioni di bilancio ha aperto le iscrizioni ai figli delle tante comunità presenti in città (oggi un residente su cinque è di fede islamica e di provenienza soprattutto dal Pakistan ma anche da Yemen e altri Paesi del Medio Oriente, Iran compreso) non ha avuto difficoltà a riempire i banchi vuoti. Ora, è vero che rispetto al numero, non tutti i bambini musulmani di Birmingham trovano posto in una scuola di carattere islamico. Tuttavia è anche vero che la scelta è vasta e molti avrebbero più facilità a iscriversi in un istituto più vicino a casa piuttosto che scegliere la scuola ebraica. Invece molti papa e mamme vanno di proposito a parlare con il preside della Re David. Convivere si può.
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