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Il Foglio Rassegna Stampa
26.05.2020 Lettera aperta di 70 deputati italiani contro la possibile annessione israeliana, c'è anche Fassino
Risponde Maurizio Bernardo

Testata: Il Foglio
Data: 26 maggio 2020
Pagina: 4
Autore: Maurizio Bernardo
Titolo: «Lettera»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 26/05/2020 a pag.4 la lettera di Maurizio Bernardo, Presidente Reim - Associazione di amicizia Italia-Israele, preceduta dalla lettera dei 70 parlamentari italiani contro la possibile annessione a Israele di parti dei territori contesi.

I lettori di IC e tutti gli amici di Israele dovrebbero ricordare bene i nomi dei firmatari della lettera, a partire da quelli di chi passa per "amico di Israele", come Piero Fassino. Bene fa Maurizio Bernardo a intervenire. Bernardo è stato deputato per tre legislature nelle file del centrodestra (da Forza Italia al PdL) prima di approdare nel 2017 al Pd. Che la protesta arrivi dall'interno del PD fa però a pugni con la politica estera del governo PD/5Stelle

Ecco la lettera dei parlamentari:

Piero Fassino - Wikipedia
Piero Fassino

"Il 20 aprile scorso Benjamin Netanyahu e Benny Gantz hanno raggiunto un'intesa per varare in Israele un 'governo di emergenza', entrato ufficialmente in carica il 17 maggio, che nel suo programma contiene il progetto, ispirato dal Presidente americano Donald Trump, da sottoporre alla Knesset il prossimo 1 luglio, di annessione di alcuni territori della Cisgiordania.
Numerose sono state le reazioni critiche verso questa decisione, dal segretario generale dell'Onu António Guterres all'Alto rappresentante per la politica estera europea Josep Borrell, anche a seguito della riunione del Consiglio Affari Esteri della UE del 15 maggio, dalla Lega Araba a diversi governi europei, compreso il nostro, attraverso il ministero degli Affari esteri, tutti hanno ribadito due questioni fondamentali: che tale decisione è in aperta violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite e che essa, qualora realizzata, porrebbe una pietra tombale su ogni rilancio del processo di pace in Medio Oriente e sulla prospettiva di due popoli e due Stati che convivano in pace e sicurezza reciproca.
È intervenuto anche l'ex Presidente della Knesset Avraham Burg - sottolineano - lanciando un appello ai parlamentari degli Stati europei e ribadendo che l'acquisizione di territori mediante l'uso della forza è esplicitamente vietata dal diritto internazionale.
Nella stessa direzione - concludono - si sono espressi parlamentari di diversi Paesi europei, come un folto gruppo di parlamentari britannici di maggioranza e di opposizione che hanno indirizzato una lettera aperta al primo ministro Boris Johnson".

Laura BOLDRINI, Nadia APRILE, Stefania ASCARI, Massimo Enrico BARONI, Gianluca BENAMATI, Silvia BENEDETTI, Francesca BONOMO, Enza BRUNO BOSSIO, Pino CABRAS, Carla CANTONE, Elena CARNEVALI, Vittoria CASA, Stefano CECCANTI, Susanna CENNI, Lucia CIAMPI, Emanuela CORDA, Valentina CORNELI, Francesco CRITELLI, Celeste D'ARRANDO, Sabrina DE CARLO, Paola DEIANA, Daniele DEL GROSSO, Rina DE LORENZO, Rosa Maria DI GIORGI, Valentina D'ORSO, Yana EHM, Ettore Guglielmo EPIFANI, Stefano FASSINA, Piero FASSINO, Federico FORNARO, Andrea FRAILIS, Flora FRATE, Nicola FRATOIANNI, Alessandro FUSACCHIA, Luigi GALLO, Veronica GIANNONE, Chiara GRIBAUDO, Marco LACARRA, Mara LAPIA, Antonio LOMBARDO, Alvise MANIERO, Vita MARTINCIGLIO, Gennaro MIGLIORE, Rossella MURONI, Riccardo OLGIATI, Matteo ORFINI, Erasmo PALAZZOTTO, Antonella PAPIRO, Luca PASTORINO, Nicola PELLICANI, Mario PERANTONI, Stefania PEZZOPANE, Giuditta PINI, Barbara POLLASTRINI, Lia QUARTAPELLE, Fausto RACITI, Luca RIZZO NERVO, Cristian ROMANIELLO, Andrea ROSSI, Alessia ROTTA, Doriana SARLI, Debora SERRACCHIANI, Elisa SIRAGUSA, Maria Edera SPADONI, Gilda SPORTIELLO, Nicola STUMPO, Simona SURIANO, Massimo UNGARO, Antonio VISCOMI, Diego ZARDINI.

Ecco la lettera di Maurizio Bernardo:

Maurizio Bernardo - Presidente Associazione REIM Italia-Israele ...
Maurizio Bernardo, Presidente Reim - Associazione di amicizia Italia-Israele

Colpisce la solerzia con la quale un gruppo di 70 parlamentari di maggioranza ha sottoscritto una petizione al premier Conte per condannare lo stato d'Israele e il governo appena formatosi, per aver annunciato l'intenzione di annettere alcuni territori nell'area C della Giudea e Samaria, assegnati a Israele dall'Onu e occupati illegalmente dalla Giordania fino al 1967, e ora sotto la giurisdizione d'Israele sin dal 1993 (accordi di Oslo), al fine di riprendere il processo di pace in linea con il piano presentato dall'Amministrazione americana. Si tratta, come è noto, di territori esposti al traffico di armi e al terrorismo internazionale, con gravi riflessi sulla sicurezza e incolumità della popolazione residente. Inoltre, l'Autorità palestinese (la stessa che governa il popolo dal 1994, in assenza di elezioni e in spregio di ogni principio democratico), ha per sei volte rifiutato la sovranità su quelle terre, in cambio della rinuncia al terrorismo e del riconoscimento del confinante stato d'Israele. Quel rifiuto risiede nell'ostinazione della maggior parte del mondo arabo, della quale i palestinesi sono le prime vittime, che non riconosce la legittimità esistenziale dello stato ebraico. Lo dice espressamente l'organizzazione terroristica di Hamos, che nel proprio statuto contempla la distruzione dello stato d'Israele e lo ha detto molto chiaramente, la Guida suprema iraniana Ali Khamenei, in occasione della Giornata di Gerusalemme svoltasi nello stesso giorno della pubblicazione dell'appello dei 70 parlamentari, quando ha invitato il mondo arabo a una nuova "soluzione finale" contro il popolo d'Israele, definito "un cancro da estirpare". Gli stessi parlamentari firmatari della petizione, alcuni dei quali pur avevano manifestato a differenza di altri sentimenti di vicinanza nei confronti dello stato ebraico, non ne hanno firmata alcuna analoga di condanna ai bombardamenti su Israele provenienti da Gaza, né per interrompere l'incitamento all'odio presente sui libri di testo e nelle televisioni palestinesi, né per evitare che con i soldi della comunità internazionale si finanzino le famiglie dei terroristi suicidi o la costruzione di tunnel per il contrabbando di armi e missili. L'ingiustificabile asimmetria di giudizio è inversamente speculare all'asimmetria democratica. Se nello stato di diritto israeliano i cittadini arabi votano, hanno una rappresentanza in Parlamento e godono dell'uguaglianza davanti alla legge, i palestinesi rimangono oppressi dal loro stesso sistema corrotto di autogoverno. Riteniamo che la lettera dei 70 parlamentari sia un errore politico pregiudizievole alla reputazione internazionale dell'Italia, dannoso alla collocazione del paese nel sistema delle alleanze internazionali ed espressione di un pregiudizio terzomondista che piega la battaglia sui diritti umani alla logica di schieramento e alla ideologia.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@ilfoglio.it

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