Violenza e odio hanno la stessa radice: le responsabilità della politica Cronaca di Virginia Piccolillo
Testata: Corriere della Sera Data: 18 maggio 2020 Pagina: 31 Autore: Virginia Piccolillo Titolo: «Omofobia, appello di Mattarella: 'Basta con le discriminazioni'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 18/05/2020, a pag. 31, l'articolo di Virginia Piccolillo dal titolo "Omofobia, appello di Mattarella: 'Basta con le discriminazioni' ".
Il Movimento 5stelle, quando pochi anni fa si discuteva di matrimonio e unioni civili per persone Lgbt, era contro la possibilità del matrimonio. Adesso invece fa comodo ai grillini spacciarsi per paladini dei diritti civili. Ma come sempre sono i fatti che contano e i fatti che servono, le parole da sole non hanno valore se non vengono seguite dalle azioni.
Ecco l'articolo:
Roma «Non permettere che la propria identità o l’orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonché di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale». È il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella giornata mondiale contro l’omofobia. Un richiamo a ricordare che tali discriminazioni «violano il principio d’eguaglianza e ledono i diritti umani» tutelati dalla nostra Costituzione. Ma anche un invito alle istituzioni a fare di più: «È compito dello Stato garantire la promozione dell’individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive». Un invito raccolto subito dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che lancia un appello a «tutte le forze politiche perché possano convergere su una legge contro l’omofobia, che punti anche a una robusta azione di formazione culturale». Perché, dice, «la violenza è un problema culturale e una responsabilità sociale». «Bene. Ora una legge», chiede l’Arcigay.
Sergio Mattarella
«Il Movimento Cinque Stelle c’è —, risponde il capo politico Vito Crimi — se si vuole finalmente compiere quel passo in avanti nell’evoluzione culturale e sociale». Concordano i ministri Federico D’Incà e Nunzia Catalfo. E il presidente della Camera, Roberto Fico indica la via: «Nella scorsa legislatura si era avviato un percorso. Deve essere ripreso al più presto». I dem anche. Il leader, Nicola Zingaretti, scrive su Facebook che «È tempo di costruire un mondo migliore senza odio, violenza e omofobia». Da Leu Piero Grasso concorda: «C’è ancora molto da fare». «Ogni tipo di discriminazione è un atto intollerabile», ricorda la presidente del Senato, Elisabetta Casellati (Forza Italia). E Mara Carfagna chiede che la discriminazione sia un’aggravante di reato. Le discrimi-nazioni basate sull’orienta-mento sessuale sono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti uma-ni tutelati dalla Costi-tuzione «Ferma e totale condanna a ogni forma di discriminazione e violenza», scandisce Giorgia Meloni. E Matteo Salvini twitta: «Credo nella libertà, sempre. Ognuno ha il diritto di amare e vivere con chi vuole. Senza discriminazioni. Ovunque». Ma su eventuali provvedimenti Salvini fissa i paletti: «Non cambierò mai idea riguardo i bambini: adozioni gay e uteri in affitto non mi vedranno mai d’accordo». E la leader FdI va oltre: «Al presidente Conte, che oggi giustamente interviene, ricordo che non c’è differenza tra persone omosessuali ed eterosessuali: tutti e senza distinzione attendono risposte da un governo che ha promesso molto e mantenuto poco su Cig, bonus e disoccupazione». Intanto il vicepresidente della Commissione per le libertà Civili a Strasburgo, Giuliano Pisapia, denuncia le leggi «liberticide» del presidente ungherese Orban che tra i provvedimenti d’emergenza anti-Covid ha approvato anche «una detestabile legge che vieta il riconoscimento legale del cambio di sesso».
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