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Corriere della Sera Rassegna Stampa
10.05.2020 'Voglio sappiate che ci siamo ancora': la memoria e la storia di Esther Safran Foer
Recensione di Marco Bruna

Testata: Corriere della Sera
Data: 10 maggio 2020
Pagina: 8
Autore: Marco Bruna
Titolo: «Esther Safran Foer sulle orme del padre (ma anche su quelle del figlio Jonathan)»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA - Lettura di oggi, 10/05/2020, a pag.8 con il titolo "Esther Safran Foer sulle orme del padre (ma anche su quelle del figlio Jonathan)", la recensione di Marco Bruna.

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La copertina (Guanda ed.)


L’infanzia di Esther Safran Foer era affollata di silenzi, talvolta spezzati da preziose e scioccanti rivelazioni. Tra queste, la notizia che il padre aveva avuto una famiglia precedente a quella in cui era cresciuta lei. Un'altra vita prima della catastrofe. Esther Safran Foer è nata a Lodz, Polonia, nel 1946, e ha passato i primi anni in un campo per sfollati. E figlia di ebrei sopravvissuti alla Shoah. Nel1949, i genitori si sono trasferiti negli Stati Uniti. Voglio sappiate che ci siamo ancora (traduzione di Elisa Banfi, Guanda, pp. 288, €18; in libreria dal 28 maggio) è il memoir d'esordio di Foer, sintesi letteraria di un viaggio alla scoperta delle origini in Ucraina, per guida soltanto una foto in bianco e nero e una mappa disegnata a mano. Un viaggio che serve a rispondere a due domande: chi ha salvato suo padre, Louis Safran (morto suicida nel 1954), durante la Seconda guerra mondiale? Chi erano la sua prima moglie e la figlia da lei avuta, entrambe uccise dal nazisti? Jonathan Safran Foer, uno dei figli di Esther — gli altri sono Franklin e Joshua Foer, anch'essi autori — ha immaginato lo stesso percorso per il protagonista del suo debutto, Ogni cosa è illuminata (2002, Guanda): il libro è ispirato al viaggio in Ucraina compiuto da Jonathan nel1999 per fare ricerche sulla vita del nonno.

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