Coronavirus, uno scenario che cambia di ora in ora. Ecco le decisioni (temporanee) di Israele Cronaca di Davide Frattini
Testata: Corriere della Sera Data: 28 febbraio 2020 Pagina: 13 Autore: Davide Frattini Titolo: «Israele ferma i voli (e si scusa), 19 italiani respinti sul Mar Rosso»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/02/2020, a pag.13 con il titolo "Israele ferma i voli (e si scusa), 19 italiani respinti sul Mar Rosso", la cronaca di Davide Frattini.
Da ieri gli ingressi dall'Italia a Israele sono temporaneamente chiusi a causa dell'emergenza legata al Coronavirus e all'ingiustificato panico che nel nostro Paese si è scatenato. L'esempio da seguire, in queste ore, è quello della Svizzera, che non ha chiuso le frontiere. La quarantena decisa da Israele è in ogni caso temporanea, è possibile che lo scenario cambi già nelle prossime ore. Vi terremo aggiornati costantemente.
Ecco l'articolo:
Davide Frattini
Da oggi voli sospesi. Chi è arrivato ieri dall'Italia è stato rimandato indietro: 25 (19 gli italiani) su un volo da Bergamo, diretti a Eilat e alle spiagge del Mar Rosso; 23 da Venezia all'aeroporto Ben Gurion, il principale del Paese; 9 sono rimasti sull'aereo appena atterrato da Milano, altri da Roma. Gli israeliani chiudono le frontiere all'Italia, a chiunque abbia soggiornato nel nostro Paese negli ultimi 14 giorni. I cittadini dello Stato ebraico possono sbarcare e sono obbligati alla quarantena in casa per due settimane. Senza eccezioni. Un uomo nella città di Petah Tikva tornato nei giorni scorsi dalla Thailandia è stato arrestato ed è finito davanti al giudice perché se n'era andato in giro invece di restare confinato nell'appartamento. La decisione del blocco è stata presa ieri mattina dal ministero dell'Interno, ed è la stessa già applicata a nazioni come la Cina, il Giappone, la Corea del Sud, Singapore. Il governo italiano — rivela il corrispondente diplomatico del Canale 13 locale — ha protestato, in risposta sono arrivate le spiegazioni, quasi scuse, dell'ambasciata israeliana a Roma: «Siamo uno Stato molto piccolo con un'alta densità della popolazione. Abbiamo dovuto adottare forti misure precauzionali. Vorremmo riaffermare la nostra fiducia nelle autorità italiane e l'ammirazione per la gestione di questa crisi». La chiusura è stata ordinata nel giro di poche ore dopo che un israeliano tomato dall'Italia è risultato positivo al Covid-19 ed è stato ricoverato in ospedale a Tel Aviv. Era a bordo di un volo El Al atterrato domenica pomeriggio da Milano, il ministero della Sanità ha identificato tutti gli altri passeggeri e ha imposto la quarantena. Fino ad ora a essere infettati erano stati solo due israeliani in viaggio sulla nave da crociera Diamond Princess e sono stati curati in Giappone. ll governo di Benjamin Netanyahu chiede agli abitanti di non andare all'estero: «Evitate gli spostamenti non necessari». Un messaggio che fa temere il tracollo della compagnia di bandiera nazionale: i dirigenti della El Al parlano già di possibili licenziamenti, stimano perdite per 70 milioni di dollari da qui ad aprile. Hanno dovuto sospendere i collegamenti con l'Italia fino al 14 marzo, rinviare almeno fino ad aprile — avrebbe dovuto debuttare in marzo — la nuova tratta per Tokyo, i voli verso Pechino, Hong Kong restano sospesi fino a maggio. Gil israeliani tenuti in una qualche forma di isolamento sono 1.700. Tra loro 200 persone — anche ragazzi — entrate in contatto con un gruppo di turisti sudcoreani che ha girato per tutto il Paese dall'8 al 15 febbraio, tornati a Seul alcuni di loro hanno sviluppato i sintomi. Il premier Netanyahu ha escluso il rinvio delle elezioni di lunedì. Sono stati allestiti seggi per i possibili infettati e qui gli scrutatori sono tutti volontari del pronto soccorso: nessun altro ha accettato di correre il rischio.
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