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La Stampa Rassegna Stampa
23.06.2019 Chi ha mandato a morire Giulio Regeni?
Perchè viene nascosta la verita?

Testata: La Stampa
Data: 23 giugno 2019
Pagina: 16
Autore: Stefania Piscitello
Titolo: «Dopo il Friuli anche un sindaco toglie la scritta per Regeni»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 23/06/2019, a pag.16, con il titolo "Dopo il Friuli anche un sindaco toglie la scritta per Regeni" la cronaca di Stefania Piscitello

Una cronaca in stile 'Manifesto' che anche sulla Stampa si ostina a ignorare chi è stato a mandare a morire in Egitto Giulio Regeni.

Continua sui nostri media la versione che imputa la responsabilità della morte di Giulio Regeni al solo Egitto. IC ha pubblicato molte pagine sulla prima e assoluta responsabile dell'aver inviato al Cairo il ricercatore italiano, la sua docente musulmana Maha Abdel Rahman (della Fratellanza Musulmana) all'università di Cambridge. Riportiamo il link del 03/11/2017http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=68149
uno dei tanti che invitiamo a leggere per conoscerela vera storia 

 Risultati immagini per Carlo Bonini,Giuliano Foschini:Immagine correlata
                                            Maha Abdel Rahman

L’ Emilia come Trieste. Francesco Menani, il nuovo sindaco leghista di Sassuolo, “copia” Massimiliano Fedriga e toglie lo striscione “Verità per Giulio Regeni” che fino a venerdì era appeso al balcone del municipio. Le motivazioni? «Si tratta di una questione passata, non più di attualità. Inoltre il cartellone era ormai impolverato e sporco, ed era diventato antiestetico per il centro della nostra città» ha spiegato, a caldo, il sindaco. Assicurando che «continueremo a dare la nostra solidarietà alla famiglia Regeni, ma non attraverso uno striscione». Ieri, quand’è scoppiato il caso, nessun dietrofront. Anzi. Menani liquida quelle che chiama «sterili polemiche». E contrattacca: «La gente ha tempo da perdere e la storia di Giulio Regeni non riguarda Sassuolo, è una questione nazionale e internazionale. La nostra città ha ben altri problemi da risolvere e ritengo che questa faccenda sia stata strumentalizzata da troppe persone». Le reazioni politiche Benzina sul fuoco delle reazioni. E le prime arrivano proprio dal Pd sassolese: quello striscione per Giulio era stato appeso tre anni fa. Ed era stata la giunta di centrosinistra, allora al governo, a decidere di aderire alla campagna di Amnesty International. «I primi passi del sindaco Menani alla guida di Sassuolo sono lontani dall’essere qualcosa di cui andare orgogliosi» tuonano i dem. «Errore gravissimo» rincara l’ex presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. «Penso anche allo striscione che io stessa avevo posto nella sede del Friuli Venezia Giulia, non per fare politica o strumentalizzare ma perché c’è bisogno di verità, tanto più ora che la si vuole negare anche a tutto il popolo italiano». Dà man forte la senatrice del Pd Tatjana Rojc: «La scomparsa degli striscioni per Regeni, uno dopo l’altro, risponde a una precisa linea di politica estera della Lega, oltre che alla predisposizione a mettere sotto il tappeto le questioni dei diritti umani. I legami tra Salvini e l’Egitto di Al Sisi sono noti e rivendicati». Duro anche l’attacco di Fratoianni di Sinistra italiana: «Le giustificazioni odierne del neosindaco di Sassuolo sono ridicole. Questi leghisti sono semplicemente dei codardi. Ora mi auguro che a Sassuolo nei prossimi giorni siano tanti i balconi contrassegnati dallo striscione giallo di Amnesty. Sarebbe l’unica vera risposta civile e il miglior modo per ricordare e rispettare Giulio».

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