Riprendiamo dal CORRIERE dell'ALTO ADIGE di oggi, 22/12/2017, a pag,6, un redazionale con il titolo "Gerusalemme capitale d'Israele: bufera sul corteo islamico"
Bolzano, mercatino di Natale
Una manifestazione come quella annunciata non potrà mai avere un carattere 'pacifico', in quanto reclama la privazione di un diritto, quello di Israele di avere la propria capitale in Gerusalemme.
Viste le finalità, chiediamo che non ottenga il via libera nè dal sindaco nè da altra istituzione. Liberi i musulmani di Bolzano di falsificare la Storia, fra quattro mura, non in una manifestazione autorizzata.
Infine una riflessione: ecco l'islam italiano, immaginiamo quando fra pochi decenni il loro numero sarà almeno triplicato -così prevedono le statistiche demografiche- quale trasformazione subirà la nostra società. Un allarme che continua a essere ignorato dai nostri media.
Ecco il pezzo:
L'associazione famiglie magrebine e Un ponte per l'integrazione organizzano una marcia per dire no a Gerusalemme capita dello Stato di Israele. La manifestazione proprio si terrà alla vigilia di Natale e proprio questo ha sollevato una serie di proteste. Della Lega ma anche dell'associazione Italia-Israele.
A sollevare il caso è il consigliere comunale della Lega Nord, Carlo Vettori. «Hamas proclama la nuova Intifada e Bolzano risponde. Le reazioni saranno come quelle viste in giro per il mondo con le bandiere degli Stati Uniti d'America ed Israele bruciate? In pieno periodo dei mercatini di Natale è saggio — si domanda l'esponente del Carroccio — autorizzare una simile manifestazione nella nostra città? Tutto ciò rischia di avere pesanti ripercussioni sull'economia del turismo della nostra città e della nostra provincia. II sindaco Caramaschi — conclude Vettori — è al corrente di questa situazione».
Alessandro Bertoldi, presidente dell'Associazione Italia Israele Alto Adige Südtirol, in una nota chiede che «società e politica prendano le distanze» dalla manifestazione. «Non possiamo che esprimere il nostro sdegno e sconcerto rispetto ad un evento così simbolicamente violento, indecente e provocatorio — afferma Bertoldi — tanto più se organizzato a ridosso del Santo Natale. Gerusalemme è sempre stata e resterà per sempre la capitale eterna di Israele, a prescindere dal riconoscimento di chiunque. II riconoscimento da parte degli Stati Uniti e del presidente Trump dello status di capitale dello Stato ebraico a Gerusalemme non è stato che un riconoscimento di una situazione de facto, su cui pare evidente a chiunque essere insensato sindacare considerando che si tratta della libera scelta e decisione di un Paese libero e sovrano». Bertoldi conclude: «La provocazione di tenere tale evento il giorno della vigilia del Santo Natale è evidente a chiunque e mira ad attaccare simbolicamente sia le radici ebraiche che quelle cristiane dell'Europa. Una parte considerevole del mondo islamico sa bene che attaccare Israele e la sua capitale significhi attaccare la cultura e le radici dell'Occidente intero. Difendere Israele significa difendere noi stessi, vale a dire difendere l'unica democrazia liberale del Medio Oriente. Vigileremo sui contenuti della manifestazione stessa che — conclude Bertoldi — auspichiamo quantomeno possano essere civili e pacifici».
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