Riprendiamo da LAVORO di oggi, 12/12/2017, a pag. 3, il commento "Gerusalemme, sindacati bocciano Trump: scelta destabilizzante, intervenga l'Onu" a firma E.C.
A destra, la dichiarazione di Daniele Capezzone
La posizione della Confederazione internazionale dei sindacati contro la decisione di Donald Trump di spostare l'ambasciata Usa a Gerusalemme non stupisce. E' un atto diretto esplicitamente contro Israele, giudicata con un doppio standard, perché a nessun altro Paese viene contestato il diritto di scegliersi la capitale. La breve a firma E.C. sposa incondizionatamente le tesi anti-Israele, riportando anche le posizioni contro Israele dei sindacati italiani Cgil, Cisl e Uil, anche se non è chiaro perché si interessino tanto alla capitale di un altro Paese, in questo caso Israele, in queso nome sta la risposta.
Ecco l'articolo:
Altro che azione di sostegno alla pace! Per la Confederazione internazionale dei sindacati la decisione della Casa Bianca di trasferire l'ambasciata Usa in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme rappresenta "un atto sconsiderato di divisione che mina seriamente la ricerca di pace tra Israele e Palestina". In un comunicato di poche righe Sharan Burrow, segretaria generale dell'Ituc, boccia la tesi che proprio ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, è andato sostenendo a Bruxelles, nel corso di un incontro con la responsabile dell'Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini. "L'unica base accettabile per risolvere il conflitto e porre fine all'occupazione israeliana è la soluzione dei due Stati, ed è ampiamente compreso nella comunità internazionale che lo status di Gerusalemme dovrebbe essere definito come parte del processo di negoziazione", argomenta Burrow. "L'annuncio del presidente Trump, definendo preventivamente e unilateralmente questo status, non è solo un affronto ai palestinesi, specialmente a coloro che vivono a Gerusalemme e che devono affrontare l'invasione degli insediamenti sulla loro terra, ma provoca anche danni reali alle prospettive di negoziati pacifici per la pace e l'istituzione di una soluzione a due Stati basata sui confini del 1967 e in linea con le risoluzioni 242 e 338 del Consiglio di sicurezza dell'Onu", conclude Burrow. Nei giorni scorsi anche Cgil, Cisl e Uil in un comunicato unitario avevano definito quella del presidente Trump "una scelta politica pericolosa" e destabilizzante per l'intera regione, sollecitando "un'iniziativa diplomatica internazionale", con un ruolo in prima persona svolto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, "per riaprire il processo di pace tra Israele e Palestina con la partecipazione attiva dei paesi confinanti, per l'affermazione dei due popoli e due Stati e per una pace negoziata e duratura per l'intera regione medio-orientale". Una proposta della quale Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al governo italiano di farsi portavoce in seno al Consiglio.
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