sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
22.03.2017 Rula Jebreal rovescia la realtà
La intervista Marta Serafini

Testata: Corriere della Sera
Data: 22 marzo 2017
Pagina: 9
Autore: Marta Serafini
Titolo: «Rula Jebreal: ci proibiranno pure i bagagli»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 22/03/2017, a pag. 9, con il titolo "Rula Jebreal: ci proibiranno pure i bagagli", l'intervista di Marta Serafini a Rula Jebreal.

La figura di Rula Jebreal è nota ai lettori di IC. E' nata e cresciuta a Haifa, dove viveva e dove ha studiato all'università. Poi si è scoperta palestinese e ha svolto in Italia la professione di giornalista specializzandosi nella propaganda contro Israele. E' vissuta  poi a New York, ora pare essersi nuovamente trasferita in Italia. 

Nell'intervista di oggi secondo Jebreal "è nel dna politico di Trump acuire le spaccature. Neri contro bianchi, musulmani contro cristiani, ebrei contro musulmani". Una affermazione che non viene spiegata, ma che soprattutto contiene una enorme menzogna: non esiste nessun odio o terrorismo degli ebrei contro i musulmani, mentre esiste il contrario, l'odio antisemita nel mondo islamico è diffuso a macchia d'olio, non solo contro Israele.

Ecco l'articolo:

Risultati immagini per Marta Serafini
Marta Serafini

Risultati immagini per Rula Jebreal
Rula Jebreal

Risultati immagini per trump
Donald Trump

«Niente computer nel bagaglio a mano? Trump non smetterà mai di sorprendermi». Rula Jebreal, 43 anni, giornalista italiana di origine palestinese, viaggia spesso tra gli Stati Uniti, l’Italia e il Medio Oriente. «Guardi anche ora mentre parliamo sono in treno verso Washington. Tutti i passeggeri hanno il laptop o il tablet davanti. Sono oggetti che fanno parte del nostro quotidiano, indispensabili quando si viaggia».

Quindi non si può fare a meno di laptop e tablet in volo? «No perché si tratta di un divieto senza senso. Allora perché non proibire i bagagli stessi?».

Ma è un provvedimento legato alla sicurezza o si tratta di altro? «Dietro ogni mossa politica di Trump ci sono motivazioni economiche e ideologiche. Se fosse davvero un problema di sicurezza, il divieto riguarderebbe tutte le compagnie che volano dal Medio Oriente verso gli Stati Uniti. Invece vengono penalizzate solo quelle di bandiera dei Paesi musulmani».

Per molti analisti le politiche di Trump sono un regalo alla propaganda jihadista. Anche questo provvedimento lo è? «Assolutamente sì. Come ogni politica discriminatoria, anche questa nuova mossa non farà che fomentare l’odio e le spaccature. Lo abbiamo visto fin dalla campagna elettorale, è nel dna politico di Trump acuire le spaccature. Neri contro bianchi, musulmani contro cristiani, ebrei contro musulmani. Sono politiche che soddisfano la base elettorale ma che hanno effetti devastanti sugli equilibri interni del Paese. Trump dice di voler rendere di nuovo l’America un Paese grandioso. In realtà la vuole distruggere».

I giudici hanno dato torto alla Casa Bianca sul «Muslim ban». Succederà ancora? «È stato incredibile vedere le Corti statunitensi citare le parole di un presidente per dichiarare illegittimo un provvedimento presidenziale. Ma Trump ci riproverà, è evidente come voglia mettere in atto una purga contro i musulmani».

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT