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Corriere della Sera Rassegna Stampa
05.10.2016 Sicurezza del Web: Tel Aviv capitale mondiale, è la volta del 'deep learning'
Analisi di Massimiliano Del Barba

Testata: Corriere della Sera
Data: 05 ottobre 2016
Pagina: 35
Autore: Massimiliano Del Barba
Titolo: «Riconosce i visi, combatte il terrorismo: ora il computer impara da solo in Rete»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 05/10/2016, a pag. 35, con il titolo "Riconosce i visi, combatte il terrorismo: ora il computer impara da solo in Rete", l'analisi di Massimiliano Del Barba.

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Massimiliano Del Barba

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Delle cinquemila startup incubate fra le bougainville della Silicon Wadi circostante Tel Aviv, salta subito all’occhio come le più avanzate siano quelle che hanno deciso di fare della sicurezza il proprio core business. C’è chi, come la Airobotics, è al lavoro per fornire ad aziende e amministratori pubblici un servizio low cost di droni sentinella in grado di garantire una copertura costante e prolungata nel tempo del proprio territorio e chi, come Infinity Ar, utilizza la realtà aumentata per migliorare le interazioni fra uomo e macchina durante gli addestramenti di Tsahal. Ma è forse sul terreno della cybersecurity che Israele, affetto da un’evidente quanto comprensibile sindrome d’accerchiamento, in questo periodo sembra dare il meglio di sé. E questo in gran parte grazie alle inedite possibilità offerte dall’ultima frontiera dell’intelligenza artificiale: il deep learning.

La querelle, in realtà, è un po’ che si trascina. Può o non può un computer, cioè un ammasso di silicio, microsaldature e cavi di rame, imparare a imparare? Il mondo finora si era diviso in due blocchi: da un lato chi, come il fisico vicentino Federico Faggin, conosciuto ai più per essere l’inventore del microchip, sostiene che l’intelligenza artificiale non potrà mai essere intelligente , almeno nel senso comune che diamo al termine; dall’altro chi invece, come l’Ibm, è da anni al lavoro per sviluppare le ultra capacità di calcolo del quantum computing , in grado di erogare in cloud la sconvolgente potenza di 5 qubit. Oggi consideriamo una cosa del tutto naturale interagire con Siri (Apple), Cortana (Microsoft) o Alexa (Amazon); Google Translate è ormai in grado di tradurre in tempo reale discorsi, anche complessi, in 32 lingue, mentre la nuova versione di Adobe Photoshop è capace di riconoscere e analizzare i vari elementi di un’immagine (dalle espressioni del volto agli elementi del paesaggio alla razza dei cani).

Ma questo è solo la superficie, la parte commodity si potrebbe dire, di una tecnologia tanto potenzialmente rivoluzionaria quanto immediatamente applicabile a numerosi campi: dall’ecommerce ad, appunto, l’antiterrorismo. Lo scenario è da film di fantascienza, tipo Minority Report : cervelloni artificiali sguinzagliati per il rumore bianco del web nel tentativo di estrarne informazioni strutturate utili alle polizie internazionali per prevenire cyber frodi e, soprattutto, attacchi terroristici. Al 37esimo piano dell’Azrieli Round Tower di Tel Aviv, la Fifth Dimension guidata da Caspi Guy, laurea all’Harvard Business School e più di dieci anni passati in un reparto di élite dell’intelligence, ha elaborato un software in grado di analizzare contemporaneamente migliaia di immagini, file audio, testi, movimenti di denaro e attività sui social per costruire profili di potenziali attentatori.

Il fatto è che Internet ha reso disponibile un’inedita quantità di informazioni per l’apprendimento automatico dei nuovi processori intelligenti: gli informatici le chiamano reti neurali profonde, specie di autostrade su cui viaggiano, grazie alle nuove unità di elaborazione grafica (Gpu) prodotte da Nvidia, gerarchie di milioni di bit connessi fra di loro seguendo logiche d’importanza differenti nonché diversi gradi di merito. Con risultati sorprendenti. In medicina, ad esempio, l’Istituto sanitario nazionale del Maryland ha studiato un software in grado di leggere radiografie, Tac ed ecografie più velocemente e più accuratamente rispetto al personale medico. Tesla e Ford stanno inserendo elementi di apprendimento artificiale nei programmi di guida delle loro auto senza pilota per gestire la mole crescente di variabili in strada. Microsoft, infine, utilizza il deep learning per selezionare i prodotti da proporre ai propri clienti eliminando le fastidiose ridondanze del vecchio marketing basato sui cookies. Al pc, ormai, manca davvero solo un po’ di sense of humor.

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