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Corriere della Sera Rassegna Stampa
12.06.2016 Tunisia: l'abbaglio di Francesco Battistini sui Fratelli musulmani
Impari dall'analisi di Zvi Mazel

Testata: Corriere della Sera
Data: 12 giugno 2016
Pagina: 25
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «La Tunisia si affida alle magie di Strauss-Kahn»

Riporendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 12/06/2016, a pag. 25, con il titolo "La Tunisia si affida alle magie di Strauss-Kahn", la cronaca di Francesco Battistini, pubblicata nella pagina dei commenti, quando sarebbe stata più adatta quella dei pettegolezzi, visto il taglio.
A parte il ritratto di Strauss-Kahn, più adatto a CHI, stupisce il giudizio su Ennahda, il partito dei Fratelli Musulmani, il cui improvviso travestimento in 'partito moderato' non avrebbe dovuto trarre in inganno Battistini, data la sua esperienza in Medio Oriente.

Immagine correlata
Zvi Mazel

Gli segnaliamo l'analisi di Zvi Mazel, uscita due giorni fa su IC: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=62689

Ecco il pezzo di Battistini:

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Francesco Battistini    Ghannouci, leader di Ennahda

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Dominique Strauss-Kahn

Bce & Dsk. L etto così, sembra l’acronimo di qualche severo istituto finanziario. Invece è la strana, beffarda coppia che sta scuotendo la politica tunisina di questi giorni. Bce, come viene da tutti soprannominato il presidente Beji C aid Essebsi, uno dei capi di Stato più anziani della Terra, laico novantenne che ha vinto nelle urne la sfida ai Fratelli musulmani. Dsk, l’universalmente noto Dominique Strauss-Kahn, che a 67 anni si sta reinventando una vita dopo aver perso faccia, famiglia ed Eliseo in una serie di scandali sessuali. Qualche giorno fa Bce, ribadito che la sua miracolosa vittoria politica non basterà a salvare la piccola Tunisia nell’assedio jihadista, da nostalgico orfano di Burghiba ha presentato un piano quinquennale di sviluppo: strade, porti, ferrovie, tutto quel che serve a rilanciare un Paese dove non lavora un maschio su quatt ro. Coi soldi dell’Ue sono già arrivati due miliardi e mezzo del Fondo monetario, un tempo diretto proprio da Dsk, ma per gestire gl’investimenti ci s’affiderà a un superconsulente. Ch i?
Lo stesso Strauss-Kahn, che oggi vive defilato in Marocco, è stato in gran parte prosciolto dalle vecchie accuse e però è appena stato trascinato in una nuova
inchiesta, quella sui Panama Papers. Si sa che la pecunia non puzza, specie se è tanta . Ma stavolta qualche naso s’è storto: c’entra una certa diffidenza verso i francesi che nell’area, dall’Egitto alla Libia, mantengono sempre questo vizio di spiazzare le politiche europee. E poi c’entra la Fratellanza islamista di Ennahda, appena convertita a
un’opposizione responsabile: non può contentarsi d’una smentita che non smentisce ( «Dsk è stato scelto da una banca privata che collabora con noi», ha detto il governo) e le riesce difficile, ora, sedersi al tavolo d’un «pubblico peccatore« dedito più alle fidanzate che alle finanziarie. Dicono gli arabi che non si può cavare farina da un sacco di carbone: alla Tunisia riuscirà anche questo piccolo miracolo?

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lettere@corriere.it

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