Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 11/06/2016, a pag.20, con il titolo "La protesta di Israele per Mein Kampf in edicola", la cronaca di Fabrizio Caccia.
Distribuire gratuitamente il Mein Kampf in edicola, allegato al GIORNALE, più che un atto vergognoso- parola pronunciata nella maggior parte dei commenti- è un errore, commesso da un quotidiano che sulle questioni culturali socio/politiche è sovente di grana grossolana. Non averlo capito, è la colpa di chi ha avuto questa idea, inutile dire oggi 'mannaggia'.
Se si distribuisce un prodotto - un libro o qualunque altro- allegandolo a un giornale, l'intento è uno solo: reclamizzarlo, farlo conoscere. Mein Kampf non è un profumo, una crema, contiene un messaggio che ha contribuito a creare quel consenso (venne tradotto appena uscito subito anche in italiano!) che pose le basi della Shoah. Qui non si tratta di proibirne la lettura - leggiamo la protesta dell'Anpi milanese, che da anni svolge iniziative contro Israele, senza che si siano sollevate forti indignazioni !- è vero che il testo era sempre stato disponibile, ma occorreva andare a cercarlo. Oggi è diverso, non c'è giornale che non riporti la notizia con le relative polemiche
E' vero che il quotidiano di Sallusti è dalla parte di Israele, questo semmai testimonia della sua buona fede, così come la collana di storia contemporanea, annunciata in 8 volumi, è composta da testi di alto livello, citiamo tra gli autori William Shirer, George Mosse, Ian Kershaw, ma questo non giustifica l'enorme errore dell'inserimento del libro scritto da Hitler, anche se curato dallo storico Francesco Perfetti, allievo di Renzo De Felice.
Doveroso protestare, ma attenzione ai compagni di protesta, prima di dire bene bravi, diamo un'occhiata dentro ai loro armadi e vediamo da che parte stanno nel nascondere la crescita enorme dell'antisemitismo in tutta Europa, mascherata da anti-sionismo. E' questa la cartina di tornasole.
Se sindacati vari, Arci, e altri firmano un documento comune per sostenere il boicottaggio di Israele, allora le loro grida contro il Mein Kampf hanno un sapore maleodorante, ipocrita, un tranello nel quale ci guardiamo bene dal cadere.
Detto questo, aggiungiamo un consiglio a chi legge il GIORNALE, lo rimandi alla redazione del quotidiano, via G.Negri 4, 20123 Milano
Ecco la cronaca:
Fabrizio Caccia
«Mannaggia il giorno che m’è venuta quest’idea...», sospira al telefono il direttore de il Giornale, Alessandro Sallusti. L’idea è stata quella di regalare, oggi, in edicola, in allegato al quotidiano, per «decine di migliaia di copie», l’edizione critica di Mein Kampf (La mia
battaglia), il saggio del 1925 di Adolf Hitler, considerato il manifesto del nazismo. «Adesso telefonerò all’ambasciatore israeliano (Naor Gilon, ndr) per spiegargli i motivi di questa cosa — continua Sallusti preoccupato — . Noi siamo sempre stati amici di
Israele , vicini al popolo e alla comunità ebraica...». La verità, però, è che giusto ieri — vigilia dello sbarco in edicola del libro — è scoppiata forte la polemica: « Siamo rimasti sorpresi dalla decisione de il Giornale — queste le dure parole rilasciate all’Ansa da fonti dell’ambasciata d’Israele a Roma —. Se ce lo avessero chiesto, avremmo consigliato loro di distribuire libri molto più adeguati per studiare e capire la Shoah». Un’operazione «indecente», secondo Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche
italiane. «Sbigottiti e indignati»: ecco pure la reazione degli ’iscritti all ’Anpi di Mil ano. «Nessun libro va mai messo al bando. Ma promuovere la lettura del Mein Kampf è
estremamente grave e allarmante», spiega Roberto Cenati, il presidente dei partigiani milanesi. Sonore proteste anche da Israele. Efraim Zurroff, direttore del Centro
Wiesenthal di Gerusalemme, non usa mezzi termini: «Che qualcuno abbia pensato di usare il Mein Kampf per accrescere le vendite è un fatto senza precedenti». Sallusti, però, difende la sua scelta: «Per capire il male assoluto, la più grande tragedia del Novecento, bisogna andare alle sue origini. E noi l’abbiamo fatto, ripetendo un’operazione che l’Istituto di Storia moderna della Baviera ha appena realizzato, editando il Mein
Kampf con una lettura critica che ha avuto anche il via libera del presidente delle comunità ebraiche tedesche. Addirittura, in Germania, ora si sta valutando se portare il testo nelle scuole superiori. Noi pubblichiamo il libro con una lettura critica di Francesco Perfetti, cioè uno dei massimi esperti di storia moderna. Mi si obietta che resta comunque un libro pericoloso: segnalo, però, che Mein Kampf è disponibile su internet e chiunque ogni giorno se lo può scaricare. Secondo me , è pericoloso se non c’è una guida alla lettura. Se invece la lettura viene guidata da un esperto, diventa uno strumento di studio».
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