Riprendiamo da LIBERO di oggi, 02/06/2016, apag.12, con il titolo "E ora gli ebrei europei votano a destra", il commento di Daniel Mosseri.
Come si evince dal testo, il titolo è decisamente fuorviante. Ciò non esclude che di fronte al pericolo rappresentato dal terrorismo islamico, con relativo aumento dell'antisemitismo diffusissimo nelle comunità musulmane, siano non pochi gli ebrei che sceglieranno di votare per quei partiti che hanno nei loro programmi il problema della sicurezza.
Daniel Mosseri
Ecco il testo:
«Mi sembra di capire che, probabilmente,una parte non insignificante della comunità ebraica qua ha votato per Hofer alla presidenza della Repubblica».Lo ha detto da Vienna il presidente della Conferenza dei rabbini d’Europa (Cer), Pinchas Goldschmidt, nella capitale austriaca proprio per una riunione della Cer. Goldschmidt ha fatto riferimento al recente ballottaggio in Austria fra il candidato dell’estrema destra (Fpö), Norbert Hofer, e quello dei Verdi, Alexander Van der Bellen. Nella scelta, gli oltre sei milioni di elettori si sono spaccati in due e Van der Bellen ha vinto su Hofer per una manciata di voti: 31mila in più di quelli ricevuto dal suo avversario. Secondo il religioso russo – Goldschmidt è rabbino capo a Mosca – parte dei 15 mila ebrei austriaci avrebbe dunque scelto per l’esponente del Partito della Libertà e per la sua campagna dai toni xenofobi. Informative analoghe Goldschmidt avrebbe ricevuto anche dalla Francia e dall’Olanda, dove gli gli ebrei locali starebbero manifestando simpatie crescenti per la leader del Front National,Marine Le Pen, e per il Partito della Libertà di Geert Wilders – formazione questa che non ha però alcun passato fascista. «Mi stupisce che un rabbino possa aver sostenuto una cosa del genere», ha commentato da Amsterdam Alexander Hammelburg, esponente della comunità ebraica e attivista a livello locale per i socialliberali di D66. L’ultima ricerca in materia e condotta per conto del settimanale Nieuw Israelietisch Weekblad risale al 2009: allora metà degli ebrei olandesi dichiarava di votare per la sinistra e l’altra metà per i conservatori moderati. Le simpatie per il partito di Wilders in seno alla comunità ebraica erano ferme al 2%. «È vero», aggiunge Hammelburg, «che anche in Olanda esistono ebrei che si sentono minacciati dagl iislamici,ma da scienziato politico e da ebreo mi sento di dire che i numeri non sono molto cambiati. Tanto più che gran parte degli ebrei in Olanda rivede nelle discriminazioni di oggi contro i musulmani quelle del passato contro gli stessi ebrei». Quello che però più colpisce Hammelburg è la generalizzazione offerta dal rabbino, «quando gli ebrei sono persone che come tutte le altre hanno una grande varietà di opinioni». Un fatto è certo: stretti fra l’estremismo islamico e l’avanzata dell’ultra destra, gli ebrei europei si domandano quanto sicura sia l’Europa algiorno d’oggi. E l’emigrazione ebraica dal Vecchio continente verso Israele è in netta ripresa. «Ebrei chevotano FN? Sono una parte così minoritaria che all’interno della comunità non c’è neppure un dibattito vero e proprio”, risponde da Parigi l’imprenditore Bernard Zard. «E poi il rabbino conoscerà il detto “due ebrei hanno tre opinioni”.Goldschmidtha preso un granchio? Forse ha voluto lanciare un monito: «Quando il Signore ha distribuito l’intelligenza non tutti si sono messi in fila»,ha detto il rabbino, mettendo in guardia i correligionari dalle sirene della propaganda.
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