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Il Foglio Rassegna Stampa
07.05.2016 Il musulmano Sadiq Khan sindaco di Londra. I timori di chi ama la libertà
L'editoriale del Wall Street Journal

Testata: Il Foglio
Data: 07 maggio 2016
Pagina: 1
Autore: Wall Street Journal
Titolo: «Radicale moderato»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 07/05/2016, a pag. 1-4, con il titolo "Radicale moderato", l'analisi tratta dal Wall Street Journal.

A destra: il neoeletto sindaco di Londra Sadiq Khan

Vedremo quali saranno le scelte del nuovo sindaco di Londra, musulmano di origine pakistana. Ricordiamoci però di Ken Livingstone, l'ex sindaco laburista: un estremista capace di dichiarazioni antisemite peggiori di quelle dello stesso Jeremy Corbyn. Cosa ci sarà da aspettarsi da chi ha eletto in passato Livingstone e ieri ha scelto Khan?

Ecco l'articolo:

Con gli attacchi di Parigi e Bruxelles ancora freschi nella mente degli elettori, l’islamismo e il terrore sono diventati due temi centrali della campagna elettorale a Londra. E Sadiq Khan, il candidato laburista, non sta riuscendo a prendere le distanze dal radicalismo crescente dentro al suo partito”. Sul Wall Street Journal, alla vigilia del voto di ieri, con i risultati di Londra non ancora decisi, l’editorialista Sohrab Ahmari aveva inquadrato le molte contraddizioni del nuovo sindaco di Londra, musulmano di origini pachistane, davanti alla minaccia dell’islamismo. “L’ex avvocato ha promesso di essere il ‘musulmano britannico che combatte gli estremisti’ – scrive Ahmari – ma sotto Jeremy Corbyn il partito laburista si è spostato veementemente a sinistra in queste questioni, e Khan ha consentito questa trasformazione”. Ahmari ricorda la polemica sull’antisemitismo dentro al partito della sinistra inglese, che ha portato alla sospensione dell’ex sindaco Ken Livingstone, e da cui Khan ha cercato disperatamente di distanziarsi. Ma se l’esplosione di sentimento antisemita nel Labour è da imputare principalmente al suo leader, “molte figure rispettabili dentro al partito gli hanno aperto la strada”. Khan è una di queste.

Sadiq Khan, scrive Sohrab Ahmari sul Wall Street Journal, “ha assunto importanza dentro al Labour verso la fine dell’ultimo mandato dell’ex premier Tony Blair come voce importante dell’ala anti-antiterrorismo del partito. Nel 2004 ha partecipato a una conferenza pro Palestina con Daud Abdullah del Muslim Council of Britain, che al tempo boicottava il giorno della memoria per l’Olocausto. Un altro conferenziere era Ibrahim Hewitt di Interpal, un’organizzazione che nel 2003 era stata aggiunta alla lista del Tesoro americano come finanziatrice del gruppo terroristico Hamas. Nello stesso periodo Khan ha partecipato a molti eventi promossi da Stop Political Terror, un’organizzazione ormai smantellata che definiva il predicatore di al Qaida Anwar al Awlaki come uno dei suoi ‘supporter’… In una manifestazione a Londra nel 2006 organizzata contro le vignette su Maometto, Khan ha parlato al fianco dell’attivista palestinese Azzam Tamimi.


Quali provvedimenti prenderà Khan contro chi sostiene il terrorismo islamico?

Un anno prima, parlando a una manifestazione anti Israele in cui era in piedi vicino a un ritratto dell’ayatollah Khomeini, Tamimi aveva detto che ‘Quelli che fanno il jihad contro il razzismo e contro il sionismo sono i veri rappresentanti del popolo palestinese’. Andò oltre elogiando il ‘grande jihad’ di Hamas e Hezbollah”. Ahmari dice che il portavoce di Khan ha preferito non rispondere alle sue domande su questi incontri imbarazzanti. “E’ improbabile però che qualcuno con radici profonde nella comunità musulmana londinese fosse inconsapevole delle tendenze prevalenti di quei circoli”, aggiunge. “Alcuni sostenitori di Khan hanno inoltre detto che in qualità di avvocato per i diritti umani e di politico Khan trattava con gli islamisti senza però necessariamente sostenere le loro idee”. “Khan non è un islamista”, precisa Ahmari. Ma “la profondità dei suoi contatti con islamisti e antisemiti negli anni dopo l’undici settembre è impressionante.

 Questo succedeva quando il nocciolo duro dell’idea dell’anti-antiterrorismo – accusare gli interventi britannici in medio oriente e il supporto a Israele di terrorismo – diventava l’ortodossia dentro il Labour. Altri leader musulmani hanno adottato un approccio differente. Il ministro del Commercio conservatore Sajid Javid e il parlamentare laburista Khalid Mahmood non sono mai stati apologeti dell’islamismo. Altri, come l’attivista anti estremismo Maajid Nawaz, hanno rischiato l’ostracismo quando hanno rinunciato all’islam. In una intervista alla televisione iraniana nel 2009, Khan ha definito questi moderati come degli ‘zio Tom’. Tre anni prima aveva detto al Guardian che ‘non possiamo ignorare il fatto che la politica estera del nostro paese viene usata da figure carismatiche per dire ai musulmani britannici che questo paese li odia’”. Ahmari, alla vigilia delle elezioni, sperava che Londra avrebbe eletto un sindaco “di principio e risolutamente anti islamista”. Non è stato questo il caso.

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