Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 29/04/2016, a pag.19, con il titolo "Il Labour sotto accusa per antisemitismo, sospeso Livingstone", la cronaca di Enrico Franceschini sulle vicende che hanno coinvolto il Partito Laburista, già contaminato dall'elezione a segretario di Jeremy Corbyn.
Naz Shah, Jeremy Corbyn, l'ex sindao Livingstone ecc. proprio un bel partito
Dall'anti-israeliamo all'anti-semitismo il passo è breve. Il labour ne è inquinato da nuovi scandali. Oltre a Corbyn scoppiano gli scandali della parlamentare musulmana, dell'ex sindaco di Londra. il tutto a una settimana prima delle elezioni amministrative londinesi. Difendersi dall'accusa essere 'soltanto' anti-sionisti' e non anti-semiti perde ogni significato di fronte alle affermazioni di Livingstone & Co. Il Labour, dato quasi per vincente con il candidato Sadiq Khan, corre adesso seri ostacoli. Ma da una città che aveva eletto un Livingstone c'è da spettarsi di tutto.
Ecco la cronaca:
Enrico Franceschini
L'accusa di nutrire o tollerare al proprio interno un pregiudizio antisemita sconvolge il partito laburista britannico, provocando prima la sospensione di una deputata, quindi la sospensione dell'ex-sindaco della capitale e finendo per mettere seriamente sotto accusa pure il suo leaderJeremy Corbyn. In una giornata che potrebbe aprire una resa dei conti nel Labour, la prima testa a cadere è quella di Naz Shah, la parlamentare che aveva scritto su Face-book, a proposito del conflitto israeliano-palestinese: «Trasferiamo Israele negli Stati Uniti e il problema è risolto». Qualche ora dopo rotola la testa di Ken Livingstone, exprimo cittadino di Londra, che in un'intervista radiofonica difende la collega con una frase che fa inorridire gli ascoltatori: «Ricordiamoci che anche Hitler era sionista, prima dell'Olocausto». Ma a tremare adesso è Corbyn, con mezzo partito che gli si rivolta contro: accusato di antisemitismo in passato, ora criticato per l'iniziale rifiuto di sospendere la deputata e per aver dato l'impressione di minimizzare il caso. Anche perché quando più tardi sotto pressioni dei collabo raton Corbyn sospende Living-stone, suo amico e a lungo l'unico suo compagno nell'ala più estrema del Labour, ammette di averlo fatto «con tristezza», affermando di non tollerare l'antisemitismo «così come ogni altra forma di razzismo», precisazione che in questa circostanza, secondo molti osservatori, poteva risparmiarsi. «Sembra che debba scusarsi per la critica all'antisemitismo, se uno critica un omicidio non deve aggiungere che è contro ogni crimine», scrive Robert Shirmsley, columnist di origine ebraica, sul Financial Times, annunciando a malincuore che non voterà pur stimandolo per Sadiq Khan, il candidato laburista a sindaco di Londra nelle elezioni della prossima settimana, «perché è chiaro che a questo partito noi ebrei non piacciamo». Lo stesso Khan, peraltro, giudica «non scusabili» le parole di Livingstone, chiede che venga espulso dal partito e punta il dito contro Corbyn: «La leadership deve fare di più per stroncare ogni traccia di antisemitismo nelle nostre file», riconoscendo implicitamente che finora non è stato fatto abbastanza. «Non mi riconosco più in quelle parole, domando perdono a chi ho offeso», dice la deputata musulmana di origine pachistana Shah, che aveva postato il suo controverso messaggio su un social network nel 2014, quando non era stata ancora eletta. Di nulla si scusa invece Livingstone, intervenuto a difenderla sostenendo che forse il tono del messaggio era esagerato ma non c'è nulla di antisemita nel proporre di traslocare lo Stato ebraico in America, né lui è mai stato testimone di proclami antisemiti nel partito laburista. «Se critico la politica di occupazione dei Territori Palestinesi da parte del governo israeliano, non sono antisemita - dichiara l'ex-sindaco in tivù - così come non sono razzista se critico la corruzione in Sudafrica o antibritannico se critico il governo Cameron.. Se sulla distinzione fra critica a Israele e antisemitismo trova qualche sostegno, quando Livingstone parla del «sionismo di Hitler» non lo scusa più nessuno. E questo che produce nei suoi confronti un assalto sulle scale del Parlamento da parte di John Mann, un altro deputato del Labour, che gli grida davanti alle telecamere: «Apologeta del nazismo!.. Scatta cosi anche per Livingstone la sospensione, sebbene il partito - in sostanza Corbyn -esprima una nota di biasimo pure verso Mann per «l'attacco in pubblico Di episodi simili, negli ultimi tempi, ce ne sono stati altri: un sindaco laburista sospeso per essersi lamentato che nelle scuole del regno «si parla solo di Anna Frank e dei 6 milioni di sionisti» morti nei lager, una candidata laburista sospesa (e poi riammessa ) per un tweet sui «grossi nasi» degli ebrei. «Chiaramente il Labour ha un problema con l'antisemitismo», commenta il primo ministro David Cameron. Le associazioni degli ebrei britannici e un editoriale del Financial Times concordano. 11 dubbio è se Jeremy Corbyn sia il leader in grado di affrontare il problema o se sarà il problema a travolgere Corbyn.
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