Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 10/04/2016, a pag. 3,la breve "Turchia e Israele verso la normalizzazione dei rapporti".
L'Osservatore Romano è costantemente tra i quotidiani italiani che più disinformano su quanto accade in Israele. Oggi OR riscrive la vicenda della Mavi Marmara, l'imbarcazione turca che nel 2010 cercò di forzare il blocco navale di Gaza e di portare aiuto simbolico e materiale ai terroristi di Hamas. Secondo OR l'intenzione dei membri della flottiglia era di "trasportare nella Striscia di Gaza aiuti umanitari e materiali di vario genere", e non si fa cenno né alle armi ritrovate a bordo della nave né all'assalto violento dei flottigliari contro le forze israeliane.
Riscrivere la storia: una specialità firmata Osservatore Romano.
Ecco l'articolo:
Mavi Marmara, la nave dei "pacifisti": "Morte agli ebrei!"
Turchia e Israele sono sempre più vicini a una normalizzazione dei rapporti. Le due parti «hanno convenuto che l'accordo sarà finalizzato nel prossimo incontro che sarà convocato molto presto» come si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Ankara dopo l'ultima tornata di negoziati svoltasi ieri a Londra. «Le squadre hanno fatto progressi verso la finalizzazione dell'accordo e l'eliminazione delle divergenze» spiega la nota.
La delegazione turca è stata guidata dal sottosegretario agli Esteri, Feridun Sinirlioglu, quella israeliana dall'inviato speciale, Yosef Chekhanover, e dal generale Yaakov Nagal. I rapporti tra Turchia e Israele erano stati interrotti nel 2010, dopo l'assalto di una squadra speciale israeliana su una nave di attivisti turchi, la Mavi Marmara, diretta a Gaza. La nave faceva parte della Freedom Flotilla, un gruppo di imbarcazioni che intendeva, violando il blocco, trasportare nella Striscia di Gaza aiuti umanitari e materiali di vario genere. La flottiglia era stata intercettata dalle forze navali israeliane nelle acque internazionali del Mediterraneo. Negli incidenti sulla Mavi Marmara rimasero uccisi nove attivisti. Otto di loro erano di nazionalità turca.
L'esercito israeliano sostenne di essere stato attaccato e che la Freedom Flotilla non era una missione umanitaria, bensì una provocazione. Diversa la posizione turca: l'allora premier Recep Tayyip Erdogan attaccò duramente Israele. E in Turchia ci furono anche manifestazioni violente contro la rappresentanza diplomatica israeliana. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu condannò l'operazione israeliana sulla Mavi Marmara: una posizione che lo Stato ebraico definì senza mezzi termini «ipocrita».
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