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Libero Rassegna Stampa
03.04.2016 Fermiamo l'imam fanatico antisemita in tourné in Lombardia e Veneto
Commento di Claudia Osmetti

Testata: Libero
Data: 03 aprile 2016
Pagina: 14
Autore: Claudia Osmetti
Titolo: «Lombardia e Veneto in trincea: 'No al predicatore anti-Israele'»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 03/04/2016, a pag. 14, con il titolo "Lombardia e Veneto in trincea: 'No al predicatore anti-Israele' ", il commento di Claudia Osmetti, di cui raccomandiamo la lettura. Sull'argomento, rimandiamo alla recente analisi di Valentina Colombo pubblicata su IC.

Ecco l'articolo:

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Claudia Osmetti

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Tareq Al Suwaidan

La tournée italiana di Tareq Al Suwaidan, predicatore kuwaitiano col pallino dell'antisemitismo, rischia di finire prima che prenda in mano il microfono. Dalla Lombardia al Veneto la levata di scudi è unanime, quei dieci giorni in programma all'insegna dell'odio verso Israele e l'Occidente devono essere «bloccati». Parola di Nicola Molteni, deputato comasco della Lega Nord, che dà voce a perplessità per la verità espresse - anche via Internet - non solo da politici, ma anche da cittadini: «Al Suwaidan profetizza la conquista di Roma e la sottomissione dei cristiani: nel delirante tour che gli è stato bandito in Belgio e negli Stati Uniti è prevista una tappa anche a Como: non lo vogliamo, dev'essergli impedito di entrare nel Paese per fare proselitismo».

Il diretto interessato, classe 1953, laurea master e dottorato in America, una militanza nelle file dei Fratelli Musulmani, l'organizzazione islamista diffusa soprattutto in Egitto e dichiarata fuorilegge da una mezza dozzina di Paesi arabi, dovrebbe tenere una serie di conferenze in Italia dal 7 al 17 maggio prossimo. Sul patrio suolo l'ha invitato l'Associazione islamica italiana degli Imam e delle guide religiose, una vera e propria "scuola" diretta ai capi delle varie comunità islamiche dello Stivale. Il volantino che pubblicizza l'evento è scritto rigorosamente in arabo. Come a dire: roba nostra.

Quelle "lezioni", tutte sermoni e indottrinamento del tipo il-Califfato-sta-arrivando, non saranno aperte al pubblico. Nossignori: unicamente dedicate alle guide religiose (musulmane, manco a dirlo). Ma se Suwaidan ha intenzione di salire in cattedra pure nella sede dell'associazione a San Giovanni Lupatoto (pochi chilometri a sud di Verona), anche in Veneto c'è chi è pronto a mettergli i bastoni tra le ruote. Come Lorenzo Fontana, eurodeputato ancora del Carroccio, che si dice «preoccupato» dell'arrivo in Italia del predicatore milionario - secondo la rivista statunitense Forbes, Suwaidan è il secondo oratore islamico più ricco al mondo per reddito - che odia Israele: «La mia non è una questione sull'Islam - puntualizza il leghista, - ma sulla persona: c'è da chiedersi perché altri Paesi lo hanno dichiarato "sgradito" ma da noi può venire a predicare, in un momento particolare come questo».

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Il simbolo della Fratellanza Musulmana: Corano e scimitarre per indicare l'obiettivo e gli strumenti del jihad contro gli "infedeli"

Anche perché il "divulgatore" che ha già messo in subbuglio mezza Italia è tutt'altro che ponderato. Basta dare una lena ai suoi numerosi interventi, disseminati qua e là nel web. Nel 2014 pontificava che «il sangue che sacrifichiamo è certamente prezioso, ma i nostri morti sono in paradiso mentre i loro [degli israeliani, ndr] sono all'inferno». Oppure: «Tutte le madri islamiche, non solo quelle palestinesi, dovrebbero allanare i propri figli con l'odio verso i figli di Sion». O ancora: «La Palestina sarà liberata solo con la jihad, gli ebrei verranno finiti dalle nostre mani». Vedi alla voce: islam moderato.

Così a Como anche la Digos sta avviando accertamenti su quell'appuntamento che vedrebbe Al Suwaidan parlare dal palco del Just Hotel di Lomazzo. Lo stesso parroco di Rebbio, frazione di Como, don Giusto Della Valle, si è lasciato sfuggire che «se davvero siamo di fronte a un predicatore fondamentalista è difficile dire sì all'incontro». E se il presidente dell'Ucoli, l'Unione delle comunità islamiche d'Italia, Ezzedine El Zir, interpellato da Libero sulla faccenda, ha tergiversato per più di un giorno, rifiutandosi alla fine di commentare l'iniziativa, Davide Romano, portavoce della sinagoga Beth Shlomo di Milano, non ha dubbi: «Come con le Brigate Rosse, il terrorismo islamico va combattuto con le forze di sicurezza, ma non solo. Vanno prosciugate le zone grigie o addirittura di simpatia verso l'integralismo: per questo è importante isolare i predicatori di odio come Suwaidan. E devono essere i musulmani per primi a farlo. Altrimenti domani nascerà una nuova organizzazione jihadista in un ciclo infinito che abbiamo già visto».

Per inviare la propria opinione a Libero, telefonare 02/999666, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


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