Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 09/03/2016, a pag.11, con il titolo " Israele, raffica di accoltellamenti. Ucciso americano, oltre dieci feriti", la cronaca di Davide Frattini.
In altra pagina il commento di Deborah Fait
Davide Frattini
Tre attentati in meno di due ore, quattro in tutta la giornata. E l'intifada dei coltelli — come la chiamano gli analisti dei servizi segreti israeliani — ha colpito per la prima volta a Jaffa, la zona a maggioranza araba di Tel Aviv. Sulla stessa strada dell'attacco era passato pochi minuti prima il convoglio di Joe Biden, il vicepresidente americano in visita nel Paese. Il giovane palestinese, 22 anni, ha accoltellato con un pugnale i passanti, ne ha feriti dieci, uno di loro è morto, era un turista americano. L'assalitore è stato ucciso dopo essere fuggito sul lungomare, era entrato in Israele come lavoratore clandestino.
Il premier Benjamin Netanyahu incontra Biden per discutere del piano di aiuti militari: Washington ha promesso di «risarcirlo» per l'accordo con l'Iran.
La violenza di ieri in tutto il Paese — tra Tel Aviv, Petah Tikva e Gerusalemme — ha spostato in parte l'obiettivo dei colloqui. I diplomatici americani vorrebbero far ripartire i negoziati di pace bloccati dall'aprile dei 2014, Netanyahu non sembra disposto ad ascoltare i consigli di un presidente (o del suo vice) che ormai considera in uscita. L'ultimo sgarbo sarebbe stato l'incontro cancellato con Barack Obama, anche se i rispettivi portavoce raccontano versioni diverse. L'opposizione adesso attacca Netanyahu: da destra lo accusano di non aver ordinato una risposta militare sufficiente, di non aver dispiegato l'esercito nei villaggi della Cisgiordania; da sinistra di non aver perseguito la strada delle trattative con i palestinesi. L'ondata di attacchi va avanti ormai da oltre cinque mesi. Gli agenti dello Shin Bet e l'intelligence dell'esercito ammettono di non avere una soluzione per fermare «i lupi solitari», attentatori che per ora non coordinano le azioni con i gruppi terroristici.
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