Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 06/03/2016, a pag. 3, la breve "Demolite decine di case palestinesi".
L' Osservatore Romano fomenta l'odio contro Israele con un pezzo osceno, dal momento che non si fa nessuno scrupolo a utilizzare la retorica e i luoghi comuni che più spesso vengono impiegati nella propaganda contro lo Stato ebraico. Anzi, rispetto agli articoli di Avvenire che abbiamo ripreso e commentato nei giorni scorsi aumenta ancora la dose di falsità e menzogne omissive.
La realtà viene completamente rovesciata: prima sono descritte le case distrutte, insistendo in modo ridicolo con la solita retorica dei "bambini", poi si tratta della palestinese (terrorista, ma questo viene omesso) uccisa ieri e infine dell'attentato da questa compiuto, descritto peraltro in forma molto edulcorata per deresponsabilizzarla.
Israele è solita demolire le abitazioni dei terroristi per disincentivare gli attentati contro i propri cittadini: ma nulla di questo emerge dalle righe che seguono.
Ecco l'articolo:
L'Onu ha denunciato la demolizione «su vasta scala» da parte di Israele di case ed edifici pubblici palestinesi nel villaggio cisgiordano di Khirbet Tana, non lontano da Nablus. Alcune delle case distrutte erano state donate dalla Mezzaluna rossa come assistenza umanitaria. Le operazioni hanno lasciato senza un tetto 36 persone fra cui undici bambini. Il documento, diffuso dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli affari umanitari (Ocha), ha trovato risonanza su vari media, fra i quali anche l'israeliano «Jerusalem Post». Secondo l'Ocha, sono almeno 41 le strutture abbattute negli ultimi giorni, strutture che rientravano tutte nella zona di controllo militare e civile israeliano.
La notizia delle demolizioni — avvenute non solo a Nablus, ma anche in molte altre parti della Cisgiordania — è stata confermata anche da diverse agenzie internazionali, che la considerano una forma di rappresaglia in seguito alle numerose aggressioni palestinesi registrate negli ultimi mesi. Ieri una palestinese è stata uccisa da militari israeliani dopo aver investito con un'automobile un soldato, rimasto ferito. Il fatto è avvenuto a Gush Etzion.
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