Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 04/01/2016, a pag. 15, con il titolo "Israele incrimina gli estremisti ebrei", la cronaca di Fabio Scuto.
In Israele la giustizia è uguale per tutti, a prescindere dalla religione, la cultura e il gruppo etnico di appartenenza del criminale. Ben diversa è la situazione nei territori amministrati dall'Anp, dove i terroristi assassini vengono glorificati come "martiri" e indicati come esempi da seguire. A Gaza sono i terroristi stessi a governare, e dunque questo avviene a maggior ragione.
Per approfondire, consigliamo il commento di oggi di Deborah Fait.
Ecco l'articolo:
Fabio Scuto
L'incendio di Douma ha provocato la morte di tre arabi palestinesi
Cinque mesi di indagini dello Shin Bet, lo spionaggio interno israeliano, hanno portato all’incriminazione di due giovani estremisti ebrei per il rogo nel quale, nel villaggio di Duma, il 30 luglio dello scorso anno trovarono la morte una giovane coppia palestinese e il loro bambino di 18 mesi. Quel crimine ha contribuito ad alimentare l’attuale ondata di violenza in Israele e in Cisgiordania, che anche ieri ha visto due soldati feriti da un cecchino palestinese a Hebron e il fallito accoltellamento di un “lupo solitario” nelle vie di Gerusalemme. Il tribunale di Lod, davanti al quale sono comparsi ieri i giovani, ha anche autorizzato la revoca del segreto istruttorio che pesava su questo caso che ha portato il governo israeliano a prendere delle misure senza precedenti contro i sospetti di terrorismo ebraico, come la detenzione amministrativa (senza un’accusa specifica) usata finora solo con i palestinesi. Il premier Netanyahu ha promesso «tolleranza zero» contro questi estremisti.
Gli accusati sono un giovane di 21 anni e un minore, la cui identità non è stata divulgata, per complicità nel triplice omicidio. Con loro sono stati incriminati altri 3 ultrà ebrei, per violenze e roghi che dalla scorsa estate hanno devastato anche luoghi di culto, come chiese e moschee. Tutti accusati di far parte di un gruppo terrorista ispirato ad «ideologia razzista e nazionalista». Lo Shin Bet in questi mesi ha interrogato centinaia di militanti della estrema destra ebraica e scoperto una vasta rete clandestina all’interno del movimento dei coloni della Cisgiordania, attiva da anni fra “i ragazzi delle colline”, giovani che si insediano con le roulotte sulle colline della Cisgiordania occupata rivendicando un possesso “biblico” di quella terra. Ha scoperto così che Ghivonim (collina, in ebraico), questo il nome dell’organizzazione, ha un apparato di testi ideologici a cui ispirarsi: vuole abbattere lo Stato di Israele, cancellare ogni presenza di altre religioni e espellere in non-ebrei, in nome di una monarchia basta sull’ortodossia ebraica. Innescare una rivolta e scegliere un re d’Israele per erigere un nuovo Tempio di Gerusalemme (il terzo) dopo aver distrutto sulla Spianata la moschea Al-Aqsa e il Duomo della Roccia. «Sono loro», dice il presidente Reuven Rivlin, «il pericolo maggiore per la democrazia israeliana». E per questo è stato minacciato di morte.
Continua nel frattempo la caccia al killer del pub di Tel Aviv: l’arabo-israeliano Nashad Milhem, 28enne, è ancora latitante e in tutta la città sono stati intensificati i controlli di polizia.
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