Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 02/01/2016, a pag.15, con il titolo "Iran e Usa tra missili e sanzioni", l'analisi di Francesco Semprini.
Francesco Semprini Hassan Rohani Barak Obama
L'Iran minaccia di accelerare sul programma balistico in risposta all'ipotesi di nuove sanzioni finanziare da parte degli Stati Uniti, e Barack Obama controreplica rinviandone l'applicazione. II botta e risposta a cavallo del vecchio e del nuovo anno raffredda il clima di dialogo che ha permesso di raggiungere l'accordo sul programma nucleare della Repubblica islamica, e ripropone la oltre trentennale rivalità tra Washington e Teheran. Il 31 dicembre il presidente iraniano Hassan Rohani ordina al ministero della Difesa di accelerare il programma missilistico di Teheran, in risposta alle nuove sanzioni che gli Usa stavano preparando nei confronti della Repubblica islamica. «Non ho mai negoziato sulle nostre capacità di difesa, incluso il programma missilistico - ha spiegato Rohani - e non accetterò alcuna restrizione in questo ambito». «Se gli Usa continuano la loro illegittima interferenza nel diritto dell'Iran di difendersi, - ha proseguito il leader iraniano - sarà varato un nuovo programma per migliorare le capacità missilistiche della repubblica islamica, ha avvertito inoltre il presidente iraniano». A meno di 24 ore di distanza arriva la controreplica del presidente Obama che decide di rinviare l'applicazione delle sanzioni, fermo restando che le misure punitive prescritte dal Tesoro rimangono sul tavolo. Del resto spiega l'amministrazione Usa l'applicazione è prevista nel quadro delle disposizioni fissate proprio con l'accordo sul nucleare iraniano. Sarebbero le prime sanzioni americane verso l'Iran dalla firma dello storico accordo sul programma nucleare di Teheran del luglio scorso. Si tratta di una serie di misure messa a punto dal Tesoro nei confronti di una decina di imprese ed individui in Iran, ma anche ad Hong Kong e negli Emirati Arabi Uniti, accusate di avere svolto un ruolo nello sviluppo del programma missilistico di Teheran. Obama ha preferito tuttavia il rinvio per non accelerare l'escalation di tensioni tra Iran e Usa, iniziato il 26 dicembre nel stretto di Hormuz quando alcune navi del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica iraniana (Pasdaran), impegnate in un'esercitazione, si sono avvicinate a poche miglia dalla portaerei americana Harry Truman, impegnata nella guerra all'Isis, e hanno sparato dei razzi che sono passati non molto lontano dall'unità navale americana.
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