Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 23/12/2015, a pag. 15, con il titolo "Due modi diversi di affrontare il terrorismo", l'analisi di Fiamma Nirenstein.
A destra: il funerale del terrorista assassino di bambini Samir Kuntar: un tripudio di odio contro Israele
Fiamma Nirenstein
Israele è un paradosso: una democrazia che sola nel cuore della zona più difficile del mondo combatte la bestialità del terrorismo come conducesse una partita di fioretto; è una difesa evidente per tutto il mondo occidentale e quest'ultimo usa contro di lui armi acuminate; un guerriero in battaglia che pure lascia spazio a continue domande. Si intrecciano sui media l'eliminazione mirata a Damasco (secondo fonti estere, come si dice) di Samir Kuntar e dall'altra parte la caccia ai terroristi israeliani che funestano con i loro delitti la coscienza dello Stato ebraico. Per Samir Kuntar, druso che ha reclutato 280 dei suoi per il presidente Bashar Assad, è stato allestito dagli Hezbollah un funerale di lusso, accompagnato da un discorso del loro capo Hassan Nasrallah: la vendetta verrà quando lo riterrò opportuno, ha detto. Da notare che mentre il vertice siriano si è astenuto dai commenti, invece l'Autorità Palestinese, quella di Abu Mazen, nella pagina ufficiale di Facebook ne parla come un eroe e di un martire.
Kuntar, ucciso con quattro missili da un aereo, era fra tutti i terroristi uno dei più mostruosi: uccidendo un'intera famiglia, aveva spaccato la testa di una bambina di quattro anni con il calcio del fucile. Le grandi feste che l'avevano accolto in Libano nel 2008 dopo lo scambio con i corpi di due soldati rapiti, avevano avuto del mostruoso a loro volta. Kuntar pensava che preludessero a un grande ruolo di comandante, ma aveva invece poi lottato in un giuoco di carriera che aveva visto Jihad Mughniyah, figlio di Imad, un altro famoso terrorista, prendere il ruolo da lui ambito: nel Golan, a seguito della guerra in Siria, iraniani e Hezbollah hanno formato un avamposto armato per attaccare Israele. Quel ruolo Kuntar se l'è preso, accompagnato da una fama di free lance un po' pazzo, solo dopo che anche Jihad è stato eliminato. Israele non ha intenzione di vedere il Golan trasformarsi in una fortezza siriano-nasralliana, e così Jihad e Kuntar, che pare stesse preparando un grande attacco, hanno subito in successione la stessa sorte.
Samir Kuntar
È bizzarro che i palestinesi di Fatah non capiscano che lodare Kuntar amplifica la loro scelta per il terrorismo, l'incapacità a prenderne le distanze anche nei casi più oltraggiosi. Il post ne fa una replica di Hamas, oltretutto condita di ipocrisia. Ma i palestinesi godono di uno speciale lasciapassare: il Parlamento greco ha votato ieri una risoluzione a favore del riconoscimento di uno Stato palestinese, nonostante i suoi rapporti con Israele avessero conosciuto un netto miglioramento nei mesi scorsi. Perché lo ha fatto? Perché, nel pieno di una non mai condannata ondata di terrorismo contro innocenti porge la mano ai fomentatori? A quale stato Palestinese pensa, se ambisce a «due Stati per due popoli»? Sembra piuttosto un gesto ispirato da una pulsione distruttiva e incoerente, che per l'ennesima volta si pone in contraddizione con la lotta contro il terrorismo e non disegna certo i confini di un futuro Stato pacifico.
Dall'altra parte, Israele combatte una battaglia sul fronte di un terrorismo interno che preoccupa tutti i partiti che siedono alla Knesset: mentre si svolgono le investigazioni sul terribile caso della famiglia palestinese bruciata in un incendio, la famiglia Dawabsheh, e gli accusati accusano lo Shin Beth di averli sottoposti a torture per ricavare i nomi di altri accoliti, ieri a Beitillu, un sobborgo di Ramallah, due granate fumogene sono state gettate in una casa dove dormivano un bambino di nove mesi e i suoi genitori. Nessuno è stato ferito, ma l'opinione pubblica israeliana ha reagito con durissime condanne, con la mobilitazione della polizia, dello Shin Beth, dell'apparato giudiziario. Prima Netanyahu stesso, il ministro della difesa Boogy Yaalon e ieri il ministro Naftali Bennett, il prestigioso capo riconosciuto della destra israeliana, hanno negato che siano state usate torture per estrarre confessioni e hanno condannato il terrorismo israeliano senza sconti di sorta. Per chi ha occhi per vederlo il terrorismo oggi è il nemico del genere umano, e Israele lo sa bene, mentre molti stentano ad acquisire questa elementare nozione.
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