martedi` 19 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio - Il Manifesto Rassegna Stampa
22.12.2015 Samir Kuntar, da assassino di bambini a terrorista con Hezbollah
Analisi di Daniele Raineri, la menzogna omissiva di Michele Giorgio

Testata:Il Foglio - Il Manifesto
Autore: Daniele Raineri - Michele Giorgio
Titolo: «Israele uccide Kuntar perché stava aprendo 'il fronte siriano' - Hezbollah: 'Il conto è aperto'»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 22/12/2015, a pag. 3, con il titolo "Israele uccide Kuntar perché stava aprendo 'il fronte siriano' ", l'analisi di Daniele Raineri; dal MANIFESTO, a pag. 8, con il titolo "Hezbollah: 'Il conto è aperto' ", l'articolo di Michele Giorgio preceduto dal nostro commento.

Ecco gli articoli:

IL FOGLIO - Daniele Raineri: "Israele uccide Kuntar perché stava aprendo 'il fronte siriano' "

Immagine correlata
Daniele Raineri

Immagine correlata
Samir Kuntar

Ieri un gruppo minore della ribellione siriana ha provato a intestarsi l’esplosione quadrupla che ha ucciso Samir Kuntar, un comandante militare del Partito di Dio libanese, nella capitale siriana Damasco. Ma le immagini che arrivano da lì non lasciano dubbi, si è trattato di un attacco aereo, e ieri lo stesso leader del partito di Dio, Sayyed Hassan Nasrallah, ha promesso vendetta contro Israele durante i funerali di Kuntar trasmessi in diretta tv (anche se una nota dell’ucciso chiede, postuma: non vendicatemi subito, aspettate il momento giusto).

Secondo fonti israeliane che parlano in via non ufficiale perché il governo non ha riconosciuto l’operazione, domenica prima dell’alba gli aerei hanno usato quattro bombe modificate con il sistema “Spice” per uccidere Kuntar. Il sistema prodotto dalla compagnia israeliana Rafael trasforma una bomba a caduta libera in un ordigno capace di planare anche per sessanta chilometri dopo essere stato sganciato ad alta quota, scivolando nell’aria sorretto da dodici alettoni, e di colpire il bersaglio grazie alle coordinate indicate via satellite. Questo vuol dire che gli aerei israeliani hanno colpito Jaramana, il sobborgo a maggioranza cristiana di Damasco dove si nascondeva Kuntar, senza entrare nello spazio aereo siriano, che da alcune settimane è sorvegliato da un sistema di difesa all’avanguardia, conosciuto con la sigla S-400 – portato dai russi a Latakia. Come scrive il New York Times, l’attacco “perfora quel senso di sicurezza” che a partire da settembre l’arrivo e gli aiuti militari dei russi hanno infuso nell’asse della Resistenza, ovvero in quel largo assembramento di gruppi stranieri che combatte in Siria a fianco del presidente Bashar el Assad, dal Partito di Dio alle milizie sciite irachene ai Guardiani della rivoluzione islamica dell’Iran.

Gli analisti sono d’accordo sul motivo del raid aereo – vedi Daniel Nisman del Levantine Group, oppure Avi Issacharoff di Times of Israel: Samir Kuntar non è stato ucciso soltanto perché era un simbolo e perché era sulla lista dei bersagli israeliana da quando era stato liberato nel 2008, ma perché stava progettando attivamente attacchi sul fronte sud, sulle alture del Golan che confinano con Israele – senza nemmeno aspettare che la guerra nel resto della Siria imbocchi la strada di una soluzione. Barbara Opall-Rome, capo del bureau israeliano del sito Defense news, scrive: “Il bombardamento dell’aviazione israeliana contro Kuntar non è stata una rappresaglia, mi dice un ufficiale. Costituiva una minaccia chiara perché stava tentando di aprire un secondo fronte contro Israele in Siria” – secondo rispetto alla linea del confine tra Libano e Israele.

Kuntar godeva di immenso carisma sulla scena della muqawama, che in arabo vuol dire Resistenza. Fu catturato nel 1979 dopo avere ucciso quasi tutta una famiglia israeliana inclusa una bambina di 4 anni, i dirottatori dell’Achille Lauro nel 1985 ebbero come obbiettivo il suo rilascio, anche il Partito di Dio nel 2006 fece scoppiare una guerra con Israele per liberarlo, e rapì due soldati israeliani con l’obbiettivo di scambiarli per riavere indietro Kuntar. Lui stava spendendo questo suo capitale carismatico per reclutare drusi vicino al confine e organizzare attacchi contro Israele. Per capire meglio il suo ruolo bisogna rivedere un rapporto scritto nel 2014 da Ehud Yaari, del think tank Washington Institute for the Middle East. Yaari rivela che il governo di Gerusalemme è impegnato a creare una “buffer zone”, una zona cuscinetto, non ufficiale nel sud della Siria, a ridosso del confine e lo sta facendo coltivando i rapporti con gli interlocutori locali, che in maggioranza sono gruppi armati dell’Fsa, l’esercito libero che fa la guerra contro Assad. Per esempio, a volte apre il confine e offre cure mediche ai siriani coinvolti nella guerra. Kuntar aveva il compito di smontare questo cuscinetto e stava avendo successo: gli ultimi a tentare un attacco contro il confine israeliano sul Golan sono stati volontari drusi.

IL MANIFESTO - Michele Giorgio: "Hezbollah: 'Il conto è aperto' "

Ecco come Michele Giorgio ricostruisce la storia dei crimini di Samir Kuntar: "Aveva trascorso 29 anni in una prigione israeliana per aver preso parte, all'età di 16 anni, ad un attacco armato (nel 1979) a Naharia, nel nord di Israele, in cui erano state uccise quattro persone, tra le quali due bambini". Il solito sistema consolidato di riscrittura della storia per far passare anche i più efferati terroristi - come Kuntar - per innocenti o tuttalpiù "miliziani": un esempio tipico di menzogna omissiva. Rimandiamo all' articolo di Maurizio Molinari pubblicato ieri da IC, una cronaca puntuale e dettagliata degli assassinii di Kuntar, e al commento in merito di Deborah Fait.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Michele Giorgio

Immagine correlata
L'assassino di bambini Samir Kuntar con il boss di Hezbollah Hassan Nasrallah

Tra grida di «Morte a Israele» migliaia di sostenitori di Hezbollah e di altre organizzazioni libanesi e palestinesi hanno partecipato ieri ai funerali di Samir Kuntar, il libanese druso, ex militante del Fronte di Liberazione della Palestina, ucciso sabato sera a Jaramana (Damasco), assieme ad altre otto persone, da un attacco aereo israeliano. Kuntar era noto in tutto il mondo arabo. Aveva trascorso 29 anni in una prigione israeliana per aver preso parte, all'età di 16 anni, ad un attacco armato (nel 1979) a Naharia, nel nord di Israele, in cui erano state uccise quattro persone, tra le quali due bambini.

Dopo la scarcerazione avvenuta nel 2008 in seguito a uno scambio tra Israele e Hezbollah, Kuntar era entrato a far parte della leadership del movimento sciita libanese. E stato sepolto nel cimitero «militare» di al Rawdat Sayida Zeinab. Israele non ha rivendicato ufficialmente il raid aereo su Damasco, tuttavia esponenti del governo Netanyahu, come il ministro delle costruzioni Yoav Gallant, e alcuni parlamentari hanno espresso soddisfazione per l'eliminazione di Kuntar. Con ogni probabilità il raid ha voluto dare una chiara indicazione delle ampie capacità delle forze aeree israeliane e della efficienza della rete di spie siriane.

Qualche siriano però cerca di strappare a Israele il «merito» dell'eliminazione di Kuntar. «I cavalieri dell'Hawran», una delle milizie affiliate all'Esercito libero siriano, braccio armato dell'opposizione anti Bashar Assad, ha diffuso un comunicato in cui si attribuisce la paternità dell'attacco e lancia avvertimenti minacciosi ai rivali di Hezbollah che combattono dalla parte dell'esercito governativo impegnato dal 2011 contro una galassia di formazioni islamiste o jihadiste sulle quali emergono i qaedisti di al Nusra e l'Isis. Ieri sera era atteso un discorso televisivo del segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, finalizzato ad affermare l'intenzione di non lasciar passare senza reagire all'attacco contro Kuntar, peraltro seguito a diversi raid aerei compiuti da Israele in Siria nelle ultime settimane contro il movimento sciita. «Gli israeliani si sbagliano se pensano di aver chiuso il conto con l'uccisione di Samir Kuntar. Devono sapere che hanno aperto nuovi conti. Israele non ha ancora imparato la lezione, questa volta ha commesso la più grave delle stupidità», ha avvertito un dirigente di primo piano di Hezbollah, Hashem Safieddine.

Allo stesso stesso tempo i leader di Hezbollah e il governo siriano si interrogano sull'atteggiamento ambiguo degli alleati russi. Gli israeliani non possono aver lanciato i loro cacciabombardieri contro Damasco senza aver avvertito in anticipo il comando militare russo che opera in Siria. Mosca e Tel Aviv hanno stabilito un coordinamento per evitare «incidenti» nello spazio aereo siriano. Quando i russi cominciarono alla fine dell'estate i bombardamenti in Siria, il premier israeliano Netanyahu si precipitò a Mosca ed ottenne da Putin il via libera a una intesa tra i due Paesi nei cieli della Siria. In sostanza i russi hanno garantito agli israeliani la continuazione dei loro raid contro Hezbollah e l'esercito siriano e così tengono spente le loro formidabili difese antiaeree quando i jet di Tel Aviv sorvolano la Siria e compiono i loro attacchi.

In casa palestinese, dove Kuntar godeva di stima e consensi, il raid israeliano ha suscitato reazioni diverse. Hamas, Jihad e la sinistra hanno condannato l'uccisione dell'ex prigioniero e con loro anche la base del movimento Fatah. L'Anp e parte dei vertici di Fatah invece sono rimasti in silenzio. Il presidente Abu Mazen è in visita ufficiale ad Atene dove oggi parteciperà alla seduta del Parlamento che riconoscerà lo Stato di Palestina. Si tratta di un voto non vincolante per l'esecutivo ma dal forte valore simbolico. Tsipras, che il mese scorso aveva incontrato Netanyahu e Abu Mazen, con il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del Parlamento cerca di equilibrare la posizione greca in Medio Oriente. Negli ultimi anni Atene ha stretto i rapporti con Israele, soprattutto dal punto di vista militare. Di recente sono circolate indiscrezioni sull'addestramento nello spazio aereo greco di piloti israeliani che avrebbero imparato ad aggirare il sistema antiaereo S-300 venduto dai russi qualche anno fa a Cipro che poi l'ha passato alla Grecia.

Per inviare la propria opinione ai quotidiani, telefonare:
Il Foglio 06/589090
Il Manifesto 06/687191
Oppure cliccare sulle e-mail sottostanti


lettere@ilfoglio.it
redazione@ilmanifesto.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT