Riprendiamo da LIBERO di oggi, 18/12/2015, a pag. 10, la breve "'Niente ebrei a bordo': stop ai voli del Kuwait fra New York e Londra".
L'episodio è significativo dell'odio contro Israele e contro gli ebrei nei Paesi musulmani, anche in quelli, come il Kuwait, dove non si è mai registrata una presenza ebraica e che non hanno contenziosi territoriali di alcun genere con Israele.
Questa vicenda, d'altra parte, richiama la pubblicità di Alitalia di cui abbiamo scritto recentemente (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=60385). "Oltre 1.000 destinazioni", recita lo strillo pubblicitario, ma nella pagina non viene menzionato uno degli aereoporti più importanti, quanto a traffico, del Medio Oriente, quello di Tel Aviv. Come mai questa omissione? Che c'entri la nuova proprietà Etihad targata Emirati Arabi?
Ecco la breve:
Pur di non far viaggiare ebrei a bordo dei suoi velivoli, la Kuwait Airways ha deciso di sospendere la tratta fra l'aeroporto Jfk di New York City e lo scalo londinese di Heathrow. La decisione segue le accuse di discriminazione avanzate dal Dipartimento dei Trasporti Usa nei confronti della compagnia aerea kuwaitiana, che rifiuta di vendere biglietti a cittadini israeliani.
La vicenda si trascina dal 2013, quando la Kuwait Airways aveva negato a Eldad Gatt di acquistare un biglietto aereo, perché in possesso di un passaporto israeliano, in quanto le leggi del Kuwait vietano qualsiasi rapporto commerciale con società israeliane o persone residenti in Israele o con nazionalità israeliana. Dopo un ultimatum del Dipartimento dei Trasporti statunitense, che aveva intimato al vettore aereo, se intendeva sfruttare i servizi offerti dagli Stati Uniti, di adeguarsi anche alle «leggi che proibiscono la discriminazione irragionevole», Kuwait Airways quindi ha deciso di sospendere la tratta.
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