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Libero Rassegna Stampa
17.12.2015 In Olanda i rifugiati vogliono un ghetto per gli omosessuali
Cronaca di Maria Cristina Giongo

Testata: Libero
Data: 17 dicembre 2015
Pagina: 13
Autore: Maria Cristina Giongo
Titolo: «In Olanda i rifugiati vogliono un ghetto per gli omosessuali»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 17/12/2015, a pag. 13, con il titolo "In Olanda i rifugiati vogliono un ghetto per gli omosessuali", la cronaca di Maria Cristina Giongo.

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Maria Cristina Giongo

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Una manifestazione di fondamentalisti islamici nei Paesi Bassi

In un centro di accoglienza ad Alphen aan de Rijn, nei Paesi Bassi, dieci rifugiati politici omosessuali hanno iniziato lo sciopero della fame perché «non si sentono più sicuri», a causa delle continue minacce ed intimidazioni da parte dei loro compagni. Intanto in Parlamento è stata presentata una proposta di legge per "obbligare" chi chiede asilo in Olanda a firmare un documento in cui dichiara di accettare le regole del Paese, comprese quelle inerenti la libertà di religione, i diritti umani, la parità dei sessi, senza discriminazioni di alcun genere. «Se si rifiutano di sottoscriverlo possono dimenticarsi di ottenere il permesso di soggiorno» è stato il messaggio unanime lanciato dai vari partiti politici. Non solo; chi ha firmato l'accordo e poi non lo rispetta, dovrà pagare una multa di 1250 euro.

Secondo il ministro dell'integrazione Lodewijk Asscher, «è bene che si chiarisca che in Olanda si vive insieme in pace, a qualsiasi religione si appartenga, se donna, uomo, omosessuale, etero... Altrimenti hanno sbagliato Paese. Stiamo facendo il possibile per ricevere nel miglior modo possibile tutti. Un flusso continuo di persone che quest'anno è costato 350 milioni di euro extra. Per il 2016 ne abbiamo già messi in conto 400, di milioni. I comuni non riceveranno più 1000 euro per rifugiato politico, come nel 2015, ma ben 2370 euro; da spendere per il loro ricovero, le spese mediche e quelle per l'integrazione. Inoltre stiamo creando 12.500 posti extra dove poterli sistemare immediatamente al loro arrivo e da febbraio dovrebbero essere pronte 24.000 casette dove poterli ospitare in seguito. Non sono dimore di lusso, ma c'è tutto il necessario per vivere bene. Meglio che ai loro Paesi d'origine. A questo punto», ha concluso il ministro, «se dobbiamo pure trovare altri posti per separare gli omosessuali dai compagni che li rifiutano, non ce la possiamo fare!».

L'onorevole Sharon Gesthuizen, dell' SP, il partito per i diritti umani, di parità e solidarietà, ha incitato agli omosessuali che hanno iniziato lo sciopero della fame a denunciare coloro che li minacciano, affinchè vengano allontanati dalla polizia e puniti a causa dei loro comportamenti discriminanti. Infatti non sono loro che devono andarsene ma chi non li rispetta. « È assurdo creare strutture a parte solo per i cristiani, le donne, e gruppi di persone che non vengono accettati dalla fascia estremista islamica», ha detto un portavoce del COA, ente che coordina tutti i centri di accoglienza regionali. «Queste persone arrivano già traumatizzate da nazioni dove hanno vissuto esperienze terribili: ora hanno diritto ad avere un po' di serenità. Ma di sicuro non creando dei ghetti per loro. Chi vuole far parte della nostra società ne segua i più elementari diritti di fratellanza e uguaglianza».

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