Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 11/12/2015, a pag. 17, con il titolo "Migranti, l'Europa sanziona l'Italia, scontro con Bruxelles", la cronaca di Andrea Bonanni.
Andrea Bonanni
Jean-Claude Juncker
Dopo mesi di inviti inascoltati, critiche più o meno esplicite, avvertimenti e sollecitazioni, la Commissione europea ha avviato ieri una procedura di infrazione contro l’Italia per il mancato rispetto all’obbligo di identificare i migranti che arrivano sulle nostre coste. La lettera di messa in mora è stata inviata anche ai governi di Grecia e Croazia per analoghi motivi. Ora i Paesi interessati avranno due mesi di tempo per presentare le loro controdeduzioni, quindi Bruxelles aprirà la procedura che potrebbe concludersi con l’imposizione di multe molto salate per ogni giorno di inadempienza agli obblighi comunitari. La reazione dell’Italia non si è fatta attendere.
«L’Unione non sta facendo tutto quello che può — ha detto il premier Renzi — il processo di relocation non è partito come vorremmo. L’Italia continuerà a salvare vite umane nel Mediterraneo, anche prendendo critiche e insulti da altri paesi che strillano dopo la tragedia e poi si dimenticano ». Le regole europee in materia di immigrazione fanno carico ad ogni paese che riceva un immigrato irregolare o un richiedente asilo proveniente dall’esterno dell’Ue di identificarlo, prelevarne le impronte digitali e trasmettere tutte queste informazioni entro 72 ore al sistema centrale Eurodac. Questo consente alle autorità di altri paesi europei, qualora individuino la persona sul proprio territorio, di rimandarla nel paese di prima accoglienza. La mancata identificazione dei migranti al loro ingresso nella Ue permette invece a questi di raggiungere la loro meta finale, generalmente la Germania o altri Paesi del Nord Europa, e di chiedervi asilo politico senza poter essere respinti. Omettendo di rilevare le impronte digitali e di trasmetterle al sistema Eurodac, i paesi di prima accoglienza possono lasciar passare i migranti e sottrarsi così all’obbligo di concedere loro asilo o di rimpatriarli. Del resto il sistema di redistribuzione dei richiedenti asilo, varato proprio per alleggerire l’onere dei paesi di prima accoglienza, finora ha alleggerito l’Italia solo di un centinaio di migranti. Secondo i dati forniti da Bruxelles, tra il 20 luglio e il 30 novembre Frontex ha registrato 65 mila arrivi irregolari in Italia, ma il nostro ministero degli Interni ha identificato e segnalato ad Eurodac solo 29mila persone.
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