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Corriere della Sera Rassegna Stampa
01.12.2015 Fantascienza sul Corriere: islam e Corano ripuliti da ogni macchia
Per Paolo Branca l'islam è un fenomeno culturale e basta

Testata: Corriere della Sera
Data: 01 dicembre 2015
Pagina: 12
Autore: Paolo Branca
Titolo: «Maometto profeta»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 01/12/2015, a pag. 12, con il titolo "Maometto profeta", il commento di Paolo Branca.

In poche righe Branca traccia un profilo del personaggio storico Maometto. Quello che però dimentica completamente è la commistione originaria di religione e politica nell'islam, una caratteristica fondamentale ignorando la quale non è possibile comprendere il fenomeno del terrorismo islamico e del jihadismo. Inoltre Branca non cita le violenze originarie che hanno caratterizzato, già dai tempi di Maometto, lo sviluppo dell'islam: per esempio le conversioni forzate degli "infedeli", e in alcuni casi la loro sistematica uccisione, come nel caso degli ebrei di Medina.

Quello che Branca delinea è un islam come fenomeno esclusivamente culturale che non ha nulla a che fare con la realtà di oggi e di ieri. Un'operazione di islam-washing in piena regola.

In modo simile procede l'articolo "Le donne musulmane in lotta per la libertà: 'Oppresse dagli uomini, non dal Corano' ", che lo stesso Corriere pubblica a pag. 12-13 e non riportiamo. L'obiettivo di islam-washing e Corano-washing è il medesimo: fantascienza.
E' vero che le donne musulmane vengono oppresse dagli uomini, ma ridurre solo a questo il fenomeno dell'inferiorità della donna nel mondo islamico è riduttivo e, quindi, falso.

Ecco l'articolo di Paolo Branca

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Paolo Branca

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Donne vendute al mercato nello Stato islamico

Dopo la sua morte, in epoca di conquiste, le biografie lo esaltano come condottiero, ma fino ai quarant’anni fu pastore e mercante e nei primi 12 della sua missione predicò il monoteismo, la giustizia verso i poveri, la devozione… Maometto (570 circa-632) proclamò in lingua araba molti insegnamenti biblici rifacendosi apertamente soprattutto a Mosè e a Gesù. A differenza di quest’ultimo, che visse in base alla Torah e sotto la legge romana, dopo l’égira, il trasferimento dalla Mecca a Medina, si trovò a capo di una nuova comunità poco strutturata e priva di norme. Negli ultimi 10 anni a Medina fu dunque anche capo politico e trasmise precetti e divieti che andarono differenziandosi da quelli dei precedenti monoteismi e diedero progressivamente ai musulmani una specifica identità.

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lettere@corriere.it

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