Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 30/11/2015, a pag. 43, con il titolo "Hollande e la forza che non ti aspettavi", il commento di pierluigi Battista.
Pierluigi Battista
François Hollande
Capita con gli statisti e i leader politici di una Nazione quel che accade con le singole persone: che nei momenti del dramma e dell’emergenza svelino imprevedibili capacità, mostrino un temperamento e una determinazione che normalmente non avresti mai immaginato, anzi. E così per François Hollande. Sembrava un presidente inadeguato, unfit , debole, svagato, bersaglio privilegiato della satira per la sua conclamata evanescenza. La sua immagine sembrava fissata sullo scooter che il capo dello Stato francese, munito di casco integrale, usava per lasciare l’Eliseo e raggiungere il vicino appartamento di Julie Gayet, confortato dalle brioches che la mattina la scorta si impegnava a consegnare per la felicità della coppia clandestina.
E invece la tragedia del 13 novembre parigino ha riscattato l’immagine di Hollande, che ha saputo reagire con compostezza e con fermezza, come deve fare il capo di una nazione in guerra, attaccata al cuore da nemici spietati che puntano sul panico e non si aspettano risposte dure da una Francia stordita, impaurita, paralizzata. Hollande sta facendo la scelta giusta: ha intenzione di conciliare Atene e Sparta, come ha scritto Stefano Montefiori sul nostro giornale, fermezza militare e difesa intransigente del nostro «stile di vita». Ordina i raid per colpire l’Isis ma invita i suoi connazionali a non smettere di andare a teatro, ai concerti, al bistrot, allo stadio. Fa muovere la portaerei «Charles de Gaulle» ma si fa regista per commemorare le vittime del terrorismo di Parigi con una cerimonia senza sbavature retoriche: l’elenco dei morti del 13 novembre scandito come nel museo dell’Olocausto a Gerusalemme; la Marsigliese intonata con sobrietà e senza pose impettite; il secondo movimento della meravigliosa Settima sinfonia di Beethoven come omaggio alle nostre radici culturali, alla musica solenne che i fanatici vorrebbero cancellare dal nostro patrimonio.
Hollande che chiama «guerra» la guerra contro chi ha seminato morte e terrore a Parigi, ma che si incontra con i leader del mondo per sollecitare coordinamento e solidarietà nella battaglia contro l’Isis. Non importa se poi trova sordità e piccineria in un’Europa che dichiara oramai senza pudore la propria irredimibile nullità politica. E non importa che in Francia l’astro di Marine Le Pen sembri oramai difficile da offuscare. Hollande fa solo il suo dovere, nel momento in cui il dovere appare la cosa più difficile da onorare. #iostoconhollande.
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