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Corriere della Sera Rassegna Stampa
12.11.2015 L'operazione perfetta della resistenza ceca per eliminare il criminale nazista Reinhard Heydrich
Frediano Sessi recensisce 'Operazione Anthropoid' di Callum MacDonald

Testata: Corriere della Sera
Data: 12 novembre 2015
Pagina: 39
Autore: Frediano Sessi
Titolo: «Heydrich deve morire, fine di un gerarca nazista»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 12/11/2015, a pag. 39, con il titolo "Heydrich deve morire, fine di un gerarca nazista", la recensione di Frediano Sessi a "Operazione Anthropoid", di Callum MacDonald (Giunti Ed.)

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Frediano Sessi

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Reinhard Heydrich (1904-1942) fu l’unico gerarca nazista che morì a causa di un attentato, da parte di uomini della resistenza ceca. Era a capo dei servizi segreti delle SS e della polizia politica (Gestapo) e dal 1940 coordinava e promuoveva lo sterminio sistematico degli ebrei d’Europa, a cominciare da quelli dell’Est. Lo stesso Hitler, che considerava Heydrich uno dei suoi uomini più fedeli, lo definiva spesso «l’uomo dal cuore di ferro». Nominato, nel settembre del 1941, Reichsprotektor vicario della Boemia-Moravia, nel giro di poche settimane instaurò nella regione un regime di terrore: deportazione degli ebrei, arresto e tortura dei nemici del nazismo, deportazione nei lager di tutti coloro che erano solamente sospettati di opporsi al suo governo, coprifuoco per tutti con fucilazione sul posto di chi non avesse rispettato i suoi ordini. Il 27 maggio 1942, paracadutati assieme ad altri patrioti a Praga, Jan Kubis e Jozef Gabcik lo attesero alla fermata di un tram del centro e gettarono contro la sua auto una granata che esplose ferendolo a morte. Heydrich si riteneva così potente e intoccabile da viaggiare sempre su una macchina non blindata e senza scorta. Per lui proteggersi dalla popolazione che tiranneggiava era un’onta. Nessuno avrebbe mai attentato alla sua vita!

Sull’ Operazione Anthropoid (nome in codice di quell’atto di resistenza estrema) ora esce in Italia lo studio pioneristico e insieme definitivo di Callum MacDonald (traduzione di Luigi Sanvito, Giunti, pp. 400, e 18), un giovane storico, morto di cancro a quarantanove anni nel 1997, che ci ha consegnato un libro esemplare. Dettagliato nella ricostruzione storica, anche degli intrighi e delle lotte nell’ambiente dei gerarchi nazisti, molti dei quali temevano Heydrich; preciso nel raccontare il faticoso percorso dei resistenti nel preparare l’attentato (sacrificarono la loro vita per la libertà); esemplare nella scrittura delle trame oscure che portarono alla morte di uno dei più grandi criminali del nazismo. Un libro da non perdere.

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