martedi` 19 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
05.11.2015 Iran: giornalisti processati per 'spionaggio' e slogan 'morte all'America'
Altro che alleati, è questo il vero volto del regime degli ayatollah

Testata: Il Foglio
Data: 05 novembre 2015
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «La vendetta iraniana»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 05/11/2015, a pag. 3, l'editoriale "La vendetta iraniana".

Immagine correlata
Jason Rezaian, giornalista del Washington Post processato in Iran per spionaggio

Alla vigilia del 36esimo anniversario della crisi degli ostaggi nell’ambasciata americana di Teheran, la tv di stato iraniana ha annunciato l’arresto di un libanese-americano, di cui si erano perse le tracce da settimane, che era stato invitato in Iran dal governo stesso. E’ accusato di spionaggio, la stessa accusa rivolta al giornalista del Washington Post, Jason Rezaian, che è a processo dal maggio scorso dopo essere stato detenuto per più di un anno nella prigione di Evin (nei primi mesi non si sapeva nemmeno dove fosse).

A Teheran sono spuntati, come ha raccontato il corrispondente del New York Times Thomas Erdbrink, nuovi cartelloni anti americani, incluso uno che si fa beffe della famosa immagine della bandiera issata a Iwo Jima che simboleggia il sacrificio dei marine nella Seconda guerra mondiale. La Guida suprema, Ali Khamenei, in una delle sue puntualizzazioni – è un momento in cui la leadership iraniana vuole puntualizzare sempre ogni cosa, la grande apertura all’occidente ha un prezzo – ha detto che lo slogan “Morte all’America” non finirà mai, è eterno. Per non sbagliare anche la versione iraniana della catena di fast food Kentucky Fried Chicken è stata chiusa nel giro di pochi giorni. E’ appena iniziata una nuova offensiva contro giornalisti e intellettuali – ci sono stati cinque arresti “famosi” negli ultimi giorni, tutti prelevati dall’unità d’intelligence delle Guardie delle rivoluzione – in vista delle elezioni di febbraio, considerate un test della leadership del “presidente del deal” Rohani. Il messaggio dell’Iran è chiaro: ci saremo anche messi d’accordo, ma non abbiamo intenzione di inaugurare una nuova apertura.

Per inviare la propria opinione al Foglio, telefonare 06/589090, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT