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Corriere della Sera Rassegna Stampa
27.10.2015 Il rettore blocca la proiezione del film contro Israele della nazista Comizzoli all'Università di Firenze
Cronaca di Marzio Fatucchi

Testata: Corriere della Sera
Data: 27 ottobre 2015
Pagina: 7
Autore: Marzio Fatucchi
Titolo: «Film contro Israele: 'E' il cancro'. L'alt del rettore»

Riprendiamo dal CORRIERE FIORENTINO di oggi, 27/10/2015, a pag. 7, con il titolo "Film contro Israele: 'E' il cancro'. L'alt del rettore", la cronaca di Marzio Fatucchi.

Il rettore dell'Università di Firenze ha bloccato una iniziativa promossa dalla nazista Samantha Comizzoli, una nullità alla ricerca di visibilità con dichiarazioni beceramente antisemite che avrebbero potuto trovare posto nel più volgare dei fogli di propaganda hitleriani, Der Stürmer, diretto dal fanatico Julius Streicher. La presa di posizione del rettore è dovuta all'iniziativa diretta dell'Ambasciata israeliana a Roma e della Comunità ebraica di Firenze, ma anche a tutti coloro che, indignati, hanno scritto al rettore. E' una ennesima dimostrazione di quanto sia utile esprimere la propria opinione scrivendo a fronte di iniziative vomitevoli come questa.

Ecco l'articolo:

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La locandina del video beceramente antisemita di Samantha Comizzoli

L’università di Firenze «diffida» gli studenti dalla proiezione del docufilm «Israele: il cancro» al Polo di Novoli. A voler proiettare questo documentario realizzato dall’attivista e blogger Samantha Comizzoli è stato il Collettivo di Scienze politiche di Firenze. L’appuntamento era già stato pubblicizzato per giovedì prossimo, alle 16, con collegamento da Nablus dell’autrice, che ha avuto un momento di grande visibilità perché arrestata dalla polizia israeliana in Cisgiordania, durante una manifestazione, nel giugno scorso.

Un titolo «forte», ma soprattutto senza timore di orientamento: questo il contenuto del video. Oltre a documenti che testimonierebbero le violenze subite dai palestinesi, il senso politico è quello che la stessa Comizzoli esprime nel suo blog, in modo univoco: «Sionismo=razzismo/fascismo/nazismo/antisemitismo», titola uno dei suoi post dove si dice convinta che «la guerra nazista di Hitler/Mussolini e l’olocausto furono finanziati dai sionisti».

La presentazione dell’evento su Facebook si apre così: «L’occupazione nazista israeliana della Palestina si rivela nel suo aspetto peggiore: l’occupazione della mente. Come un cancro mangia piano piano il cervello delle persone. Questo film tenta di spiegare la sofferenza di queste vite sotto tortura, dividendo il film negli stadi che ha la malattia del cancro». Il docufilm, per Firenze, in realtà non è una «prima visione». Lo scorso luglio doveva essere proiettato prima alle Murate (ma la proposta venne rifiutata) poi in piazza Tasso e infine, causa «calura», in una casa occupata della zona. L’evento è organizzato nello «spazio autogestito» del Collettivo di scienze politiche, nell’edificio D5 a Novoli.

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Samantha Comizzoli dopo il rapimento e l'assassinio dei giovani Eyal, Gilad e Naftali nel giugno 2014 esulta davanti a un forno: palese l'allusione a quelli dei lager, alza le tre dita in segno di vittoria, infatti ride...

L’università ha saputo della proiezione solo dalle lettere di protesta arrivate, da ieri mattina, presso il rettorato: studenti, docenti, infine la Comunità ebraica fiorentina. Ma quando al Rettore uscente è stato comunicato che si era mossa anche l’Ambasciata di Israele in Italia, Alberto Tesi ha scelto di prendere posizione ufficiale, annunciando che gli studenti erano «diffidati» dal tenere l’iniziativa. « L’Ateneo precisa che l’iniziativa non è organizzata da alcuna struttura direttamente o indirettamente collegabile all’Ateneo stesso» ha preso le distanze Tesi che ha annunciato poi di aver «scritto ai referenti dello spazio diffidandoli dal realizzare un’iniziativa che già dal titolo appare del tutto estranea a quel confronto fra prospettive e analisi differenti che viene riservato di solito alle iniziative, anche studentesche, organizzate negli spazi dell’Ateneo». Il docufilm non è nuovo a polemiche, avvenute in occasione di diverse proiezioni. In una di queste, ospitata in una sala del Comune di Recanati, il sindaco che aveva concesso il luogo dove tenere proiezione e dibattito ha poi smentito di aver mai dato il patrocinio all’evento.

Per inviare la propria opinione al Corriere Fiorentino, telefonare 055/24825, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

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