martedi` 19 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Libero-La Repubblica Rassegna Stampa
24.10.2015 Continuano le violenze in Israele, mentra entra in scena lo Stato islamico
Commento di Carlo Panella, Cronaca di Fabio Scuto

Testata:Libero-La Repubblica
Autore: Carlo Panella-Fabio Scuto
Titolo: «Ora L'Isis punta Israele (per scalzare Hamas)-Israele riapre la Spianata. L'Isis minaccia in ebraico 'stiamo arrivando'»

Riprendiamo oggi, 24/10/2015, da LIBERO e REPUBBLICA, cronache e commenti di Carlo Panella a pag.13 e Fabio Scuto a pag.18, sulla situazione in Israele,  dopo le dichiarazioni dello Stato Islamico.
Un nostro commento precede il pezzo di Scuto.

Libero-Carlo Panella: " Ora L'Isis punta Israele (per scalzare Hamas)

Immagine correlata

Carlo Panella



L'Intifada dei coltelli apre un'enorme spazio politico all'Isis in Palestina. Sul terreno della violenza omicida e dell'odio contro gli ebrei - non gli israeliani, gli ebrei - l'Isis è infatti in grado di surclassare ogni altra organizzazione. E questo è il terreno che Hamas ha deciso di riaprire, sponsorizzando vergognosamente gli accoltellamenti anche dei civili israeliani, e che Abu Ma-zen e la dirigenza moderata palestinese non hanno - al solito - il coraggio e la forza di sconfessare. In questo senso, la sfida ad Hamas - e ad Abu Mazen - è stata formalmente lanciata ieri dall'Isis, che ha postato in rete il messaggio di un suo miliziano, al solito incappucciato e armato, che ha parlato un perfetto ebraico - sicuramente è un arabo palestinese - con parole inequivocabili: «Questo è un messa : o importante per gli ebrei che hanno occupato la terra dei musulmani. La guerra vera e propria non è ancora iniziata. Quello che state provando adesso è solo un gioco da ragazzi rispetto a quanto vi attende nel prossimo futuro. Per ora fate quello che volete. Ma sappiate che vi faremo pagare il conto dieci volte per quanto avete fatto. Pensate un momento: cosa farete quando decine di migliaia da tutto il mondo verranno da voi per sgozzarvi e per gettarvi nell'immondezzaio? Noi continueremo fino in fondo, finché non avremo debellato la malattia. Ci stiamo avvicinando a voi ebrei dal Sinai e dal nord Golan. fl nostro scopo è cancellare per sempre i confini tracciati con gli accordi di Sykes-Picot». Ha così inizio formale e pubblico l'orrida gara tra Isis, Hamas e le Brigate di al Aqsa di al Fatah per «sgozzare e gettare nell'immondezzaio» gli ebrei israeliani. Una terribile e sanguinaria sfida che preoccupa la dirigenza israeliana, ma che preoccupa ancor più Hamas e la Olp, perché l'Isis è ormai saldamente radicato dentro Gaza, ha rapporti stretti con i jihadisti che seminano morte nel Sinai egiziano ed è anche riuscito a costruire una presenza sulle alture del Golan, a ridosso del confine siriano con Israele. L'impianto dell'Isis nella Striscia di Gaza è stato fulmineo, dopo che è passato ai suoi ordini il gruppo tribale palestinese che rapì il soldato israeliano Gilad Shaet, che costituisce la Brigate dello sceicco Omar Khadir e che ha legami organici con l'Ansar Bayt al Maqdis (Organizzazione degli ausiliari dello Stato Islamico a Gerusalemme), che da tempo ha giurato fedeltà al Califfo abu Bakr al Baghdadi. Dalla primavera scorsa la sequenza del conflitto aperto con Hamas è frenetica: ad aprile in un video girato in Siria e indirizzato ai «tiranni di Hamas», l'Isis accusa Ha-mas di connivenza con Israele (in quella fase, una parte di Hamas trattava a Doha un'ipotesi di tregua, smentita però dall'ala militare del movimento): «Noi sradicheremo il regime degli ebrei, voi e al Fatah e tutti i laici non sono nulla per noi e voi sarete rovesciati dai nostri adepti infiltrati». ll 4 maggio militanti del-l'Isis a Gaza lanciano da una moschea in costruzione una bomba contro agenti di Hamas, a cui seguono arresti di molti seguaci salafiti. A inizio giugno l'Isis rivendica l'uccisione a Gaza da parte di suoi 5 miliziani dell'alto dirigente di Ha-mas, Sabah Siam. ll 30 giugno, con un altro video, l'Isis accusa Hamas di essere diventato un movimento laico che non fa rispettare la sharia: "La le:4 e della sharia verrà instaurata a Gaza, a dispetto vostro. Vi promettiamo che quello che sta accadendo in Siria, in particolar modo nel campo palestinese di Yarmouk a Damasco che è sotto il nostro comando, succederà anche a Gaza". Poi si passa alla guerra per bande "stile Chicago" con uno scontro a colpi di mitra tra tre auto di milizia-ni di Hamas e due di miliziani dell'Isis nella strade di Gaza city. Ieri è dunque partita la sfida aperta ad Hamas nell'orrenda gara a chi "sgozza" più ebrei. ll tutto nell'agghiacciante silenzio di Abu Mazen che, come sempre, non sconfessa questa demenziale Intifada dei coltele e sarà ancora una volta travolto dagli avvenimenti. Con l'unica variante che ora anche Hamas ne sarà travolta.

La Repubblica-Fabio Scuto: " Israele riapre la Spianata. L'Isis minaccia in ebraico"stiamo arrivando"

 Nel catenaccio, sotto alla titolazione vengono citati "scontri in Cisgiordania e 18 feriti nella Striscia di Gaza", ma al redattore che ha preparato la pagina sono sfuggite le righe di Scuto  " ... Beit El, non distante da Ramallah, un'auto con targa israeliana è stata centrata da una molotov. I passeggeri della macchina, una mamma e le sue due figlie, sono rimaste ustionate in modo serio". Come mai ? sono solo israeliani, ebrei, è vero, ma REPUBBLICA non dovrebbe informare correttamente anche nella titolazione ? Dovrebbe, ma non lo fa. Oltre a noi dovrebbe protestare anche Scuto, che ci va di mezzo, non essendo - in questo caso- direttamente responsabile. Anche se nella prima riga i feriti che cita sono solo palestinesi.

Risultati immagini per stato islamico israele
Fabio Scuto

Gerusalemme- Il secondo venerdì dell'ira si è concluso con decine di palestinesi feriti negli scontri con l'esercito israeliano. Se la situazione a Gerusalemme è stata relativamente calma dopo il gesto distensivo delle autorità che hanno — per la prima volta in due mesi — aperto l'accesso alla Spianata delle Moschee senza restrizioni di sesso o di età, è nella Cisgiordania che sono scoppiati gravi scontri. Specie in prossimità degli insediamenti colonici. Ieri sera vicino a quello di Beit El, non distante da Ramallah, un'auto con targa israeliana è stata centrata da una molotov. I passeggeri della macchina, una mamma e le sue due figlie, sono rimaste ustionate in modo serio. A Hebron, dove di primo mattino un "lupo solitario" ha ferito un soldato ed è stato a sua volta ferito e arrestato, gli scontri si sono concentrati nelle due posizioni controllate dall'esercito israeliano, situati nel cuore della città, dove i manifestanti hanno lanciato sassi e bombe molotov contro i soldati in assetto antisommossa che hanno risposto con proiettili di gomma e veri. Guerriglia urbana anche a Betlemme. Nella Striscia di Gaza, secondo la Mezzaluna Rossa, 18 palestinesi sono stati feriti dalle forze israeliane con munizioni vere e proiettili di gomma, tra cui tre fotografi e cameraman delle tv locali. Resta da chiarire un episodio inquietante avvenuto a Nablus, dove un gruppo di palestinesi insieme a pacifisti israeliani intenti alla raccolta delle olive è stato attaccato da un gruppo di coloni del vicino insediamento di Itamar. Un giovane colono incappucciato ha estratto un coltello e si è minacciosamente avvicinato al rabbino Arik Asherman, leader del movimento "Rabbini per i diritti umani". Asherman, è fra i numerosi rabbini che hanno chiarito nei giorni scorsi che non c'è nessuna motivazione religiosa — come vorrebbero invece i nazionalisti — dietro le visite degli ebrei sulla Spianata (o Monte del Tempio). Mentre la diplomazia stenta a trovare una via d'uscita da questa crisi — nonostante la girandola di incontri fra Kerry, Netanyahu, Abu Mazen, Ban Ki-moon — per la seconda volta in pochi giorni l'Is, il Califfato, allunga le sue spire verso la protesta palestinese. È stato postato in rete un video in cui minaccia in lingua ebraica lo stato di Israele di «buttare nella spazzatura i giudei». Il video dura poco più di due minuti e si vede un uomo con il volto coperto in aperta campagna che imbraccia un fucile d'assalto. II jihadista, che dall'accento sarebbe stato individuato come un arabo-israeliano, minaccia di «sgozzare e uccidere gli ebrei per vendicare quello che avviene in Palestina».

Perr inviare la propria opinione a Libero e Repubblica, telefonare:
Libero: 02/999666
La Repubblica: 06/ 49821
oppure cliccare sulle e-mail sottostanti


lettere@liberoquotidiano.it
rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT