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Libero Rassegna Stampa
18.10.2015 Al Tayyeb annulla la visita a Roma: protestare serve !
Cronaca di Francesco Borgonovo

Testata: Libero
Data: 18 ottobre 2015
Pagina: 11
Autore: Francesco Borgonovo
Titolo: «L'imam pro Kamikaze ha più pudore della Boldrini»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 18/10/2015, a pag,11, con il titolo "L'imam pro Kamikaze ha più pudore della Boldrini", la cronaca di Francesco Borgonovo sulla decisione dell'imam Ahmed al Tayyeb dell'universita al Azhar del Cairo di cancellare la visita a Roma, invitato dalla Presdente della Camera Laura Boldrini.
Morale: protestare serve, l'ambasciatore egiziano a Roma avrà avvisato il ministero degli esteri egiziano di 'consigliare' l'imam a soprassedere, vista l'aria sfavorevole che cominciava a spirare in Italia.

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Dall'alto: imam al Tayyeb, Laura Boldrini, Francesco Borgonovo

La montagna non va a Maometto e il Grande Imam di al-Azhar non va a Montecitorio. Ahmad Mohamad Ahmad al-Tayyeb ha fatto sapere che non potrà venire in Italia per via di alcuni impegni nel suo Paese, l'Egitto. Dunque non terrà la Lectio Magi-stralis prevista per mercoledì alle 15 nella Sala della Regina di Montecitorio. Ce ne rallegriamo per noi e soprattutto per la credibilità della Camera dei deputati, che la presidentessa Laura Boldrini ha cercato con tutte le forze di mettere a repentaglio. Il signor al-Tayyeb da lei invitato avrebbe dovuto esibirsi sul tema «L'islam, religione di pace». Come Libero ha fatto notare nei giorni scorsi, il simpatico imam forse non è la persona più adatta per esprimersi sull'argomento. O forse, più semplicemente, non esiste qualcuno in grado di dimostrare che «l'islam è una religione di pace», perché l'affermazione è falsa. Il Grande Imam di al-Azhar è una delle massime autorità religiose musulmane. È una sorta di «Papa dei sunniti», e soprattutto è considerato un «moderato», un «modernizzatore». Beh, se lui è uno tranquillo, figuriamoci gli altri. A proposito di pacifismo islamico, ricordiamo alcune dichiarazioni di questo gentiluomo, cominciando da quelle sui diritti della donna. Al-Tayyeb, essendo moderato, è d'accordo sul fatto che le femmine vadano menate. Però - appunto - con moderazione. Alle mogli, ha spiegato nel 2007, vanno riservate «percosse leggere». Cioè il marito si deve limitare a «pugni» e «spintoni». E poiché l'islam è una «religione di pace», come comportarsi con gli infedeli e con chi osteggia Maometto? Semplice, basta seguire il Corano, che per «chi muove guerra ad Allah e al suo Messaggero» prevede «esecuzione o crocifissione o amputazione di mani e piedi di lati opposti o l'espulsione dalla terra». Questo è il trattamento che, secondo il pacifico al-Tayyeb, andrebbe riservato ai miliziani dello Stato islamico. Ma non perché siano assassini: semplicemente perché «combattono Dio e il suo profeta», cioè interpretano il credo musulmano in modo diverso dai capoccia di al-Azhar. Infine, ci sono le posizioni del Grande Imam sul rapporto fra Israele e Palestina. A parer suo, «la soluzione al terrore israeliano risiede nella proliferazione degli attacchi suicidi che diffondono terrore nel cuore dei nemici di Allah». Comunque la si pensi sulla questione palestinese, si tratta di frasi aberranti. Che però, il caro al-Tayyeb ha ripetuto con serenità anche nei giorni scorsi. Mentre venerdì - per celebrare la «giornata della rabbia» - un gruppo di palestinesi dava fuoco alla tomba di Giuseppe a Nablus (che è luogo sacro pure per i musulmani, tanto che l'atto è stato condannato dall'Anp), sapete che diceva l'imam? Nel suo sermone in occasione della preghiera del venerdì (anticipato dall'agenzia di stampa egiziana Mena) ha invocato l'unità del mondo arabo e musulmano contro il «comune nemico sionista». Insomma, ha perso l'ennesima occasione per tacere. Eppure, nonostante le sue allucinanti dichiarazioni, alTayyeb ha dimostrato più pudore della presidentessa della Camera. Negli ultimi giorni, infatti, contro la Lectio Magistralis dell'imam si sono mobilitativari esponenti politici, oltre ai vertici dell'ambasciata israeliana in Italia. Voci diverse - e da posizioni differenti - hanno chiesto che l'incontro fosse annullato. Ma la Boldrini ha resistito. Fino all'ultimo ha difeso l'opportunità dell'iniziativa. In un comunicato stampa citato ieri dal Foglio (il primo giornale a riportare la notizia dell'arrivo di al-Tayyeb e a montare una campagna), Madama Laura ha spiegato che il predicatore sunnita è una «figura di rilievo nell'indispensabile azione di contrasto al dilagare del terrorismo e della strumentalizzazione estremista della fede». E ha insistito sul fatto che al-Tayyeb propone «una visione delle relazioni internazionali fondata sulla pace, sulla tolleranza e sul reciproco rispetto tra diverse dottrine, identità e culture». Insomma, fosse stato per la Boldrini, la Camera avrebbe ricevuto con tutti gli onori un signore che giustifica i kamikaze, invita a crocifiggere e mutilare e sostiene che menare le donne è giusto e opportuno. Dal canto suo, l'imam ha avuto almeno la decenza di rendersi conto che la sua visita in Italia non era ben vista da tutti, e si è inventato una scusa per stare a casa. Così facendo, ha salvato la dignità della Camera e la faccia della Boldrini. La quale, se avesse avuto un minimo di decenza, non appena lette le frasi pronunciate da alTayyeb avrebbe dovuto annullare l'incontro e scusarsi pubblicamente. Invece ha preferito farsi dare lezioni di bon ton da uno che invita a tagliare le mani agli infedeli.

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