Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 15/10/2015, a pag. 18, con il titolo "Check point e mitra nella Gerusalemme della terza Intifada", l'ultimo paragrafo dell'articolo di Fabio Scuto.
La cronaca di oggi di Fabio Scuto è senza infamia e senza lode, e per questo motivo non la riprendiamo integralmente. Nell'ultimo paragrafo, però, dopo aver descritto la tensione a Gerusalemme e i controlli fatti da militari israeliani in modo da ridurre al minimo il rischio di infiltrazioni terroristiche nei quartieri ebraici della città, Scuto scrive: "Le misure draconiane decise dal governo di Benjamin Netanyahu".
A quali "misure draconiane" si riferisce? Al fatto che vengano fatti dei controlli al passaggio dai quartieri da cui sono venuti gli attentatoti dei giorni scorsi al resto della città. E sarebbero, queste, "misure draconiane"? La disinformazione, ancora una volta, passa attraverso la scelta delle parole, e come al solito Netanyahu e il suo governo vengono a priori descritti come oppressivi, militareschi, duri nella reazione e tendenzialmente di estrema destra. E questo avviene anche in casi come questo, in cui si tratta di commentare la presenza di semplici controlli, doverosi e necessari.
Ecco l'articolo:
Fabio Scuto
Benjamin Netanyahu, dipinto spesso e volentieri, falsamente, come "estremista"
Le misure draconiane decise dal governo di Benjamin Netanyahu non hanno fermato la piazza palestinese, così come non è bastata la notizia, filtrata in serata, di un possibile incontro ad Amman fra Netanyahu e Abu Mazen organizzato dal segretario di Stato Usa Kerry. Da ieri sera corre su Facebook e altri social media arabi il tam-tam che proclama per domani un altro “venerdì della collera”.
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