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Libero Rassegna Stampa
27.09.2015 'Meno voci ai grandi' L'Onu che sogna Bergoglio è un incubo anarchico
Commento di Carlo Panella

Testata: Libero
Data: 27 settembre 2015
Pagina: 9
Autore: Carlo Panella
Titolo: «'Meno voci ai grandi' L'Onu che sogna Bergoglio è un incubo anarchico»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 27/09/2015, a pag,9, con il titolo "Meno voci ai grandi' L'Onu che sogna Bergoglio è un incubo anarchico", il commento di Carlo Panella.

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Carlo Panella

È ben strana e sconcertante l'analisi di papa Francesco delle radici della «terza guerra mondiale» che lui stesso ha evocato, e che ha esposto nel suo viaggio in America. Analisi a volte confusa, spesso platealmente errata, complessivamente, spiace dirlo, gesuiticamente fuorviante. Questa terza guerra mondiale non è combattuta da Stati, non vede dispiegarsi il potere distruttivo di nuove tecnologie, non ha nessuna relazione con il deprecabile commercio delle armi. Invece, papa Francesco ne parla come fosse combattuta tra nazioni, sostiene che «il potere tecnologico, nelle mani di ideologie nazionalistiche o falsamente uni-versalistiche, è capace di produrre tremende atroci-ta» e continua a ripetere che è alimentata dal mercato mondiale delle armi. Col che evita i veri, terribili problemi di una guerra in realtà combattuta esclusivamente dentro varie nazioni, che vede unicamente l'uso delle più obsolete anni tradizionali, da combattenti che non si ap-provvigiona-no affatto sul mercato delle anni, ma nei meandri di una religione: l'islam. Non c'è oggi una sola area di crisi bellica - a esclusione della vicenda ucraino-russa - che non abbia le sue radici in un epocale conflitto tutto e solo interno all'islam, dall'Afganistan, al Pakistan, passando per tutto il Medioriente, sino alla Libia. Ma papa Francesco omette, ignora, occulta quanto è sotto gli occhi di tutti e che è peraltro apertamente rivendicato da chi combatte questa «terza guerra mondiale» nel nome di Allah. Una posizione sconcertante, che evita il tema rovente, di una riduzione in schiavitù, di una soggezione della donna, di una riduzione in miseria di milioni di uomini e donne tutta e solo conseguente ad una applicazione fanatica della Sharia islamica, da parte dei seguaci di due scismi musulmani, siano questi gli jihadisti del Califfato, di al Qaeda o di Boko Hamm, o i miliziani sciiti iraniani, iracheni o yemeniti. Occultato il nodo vero del conflitto in corso, papa Francesco parla d'altro, in modo sconcertante. Finge di credere che la Carta dell'Onu contenga in potenza gli strumenti per chiudere questa terza guerra mondiale. Ma non è assolutamente vero, perché quella Carta, queste Nazioni Unite sono state concepite, organizzate e finalizzate solo a evitare i conflitti «tra gli Stati», non «dentro gli Stati» e non contengono il minimo accenno a strumenti, metodi, istituzioni che possano affrontare e chiudere questa epocale guerra di religione, se non il recente diritto a intervenire per «ragioni umanitarie» che però vale zero a fronte dello spettacolo atroce dei 250.000 morti della guerra civile e di religione in Siria. Spostata su un altro piano, artificiale, la realtà del conflitto bellico in atto - con un classico artificio gesuitico - papa Francesco ha quindi facile agio per un appello - intriso di pericolosa demagogia a nostro rispettoso parere - all'ingresso di tutti i paesi nelle sedi decisionali dell'Onu «progredendo verso l'obiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un'incidenza reale ed equa nelle decisioni. Tale necessità di una ma xi ore equità, vale in special modo per gli organi con effettiva capacità esecutiva, quali il Consiglio di Sicurezza, gli Organismi finanziari e i gruppi o meccanismi specificamente creati per affrontare le crisi economiche». Se questo auspicio papale fosse accolto, se questa riforma dell'Onu si concretizzasse, avremmo l'Argentina che sta tanto a cuore al papa, quella stessa Argentina che ha fatto default e che si rifiuta tuttora di pagare per intero i sottoscrittori del suo debito pubblico (e persino in Italia sono migliaia di piccoli risparmiatori), la cui presidente, la Kirchner avrebbe lo stesso potere della Lagarde, di Obama o della Merkel. Una iattura planetaria. Per non parlare dei tanti dittatori «alla coreana» o come Mugabe che avrebbero il potere di determinare maggioranze diaboliche, ma perfettamente legittime. Un disastro caotico, che farebbe rimpiangere l'inutile, impotente Onu di oggi, che pure fallisce in tutti i quadranti di crisi. Siria e Libia in primis.

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